Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 14 giugno 2019.

Il 14 giugno 2019, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì nella moschea di Baitul Futuh a Londra, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha così espresso:

Nel Sermone precedente, ho incominciato narrando gli incidenti della vita di Hazrat Zaid (ra) ed ho menzionato che Hazrat Zaid (ra) accompagnò il Santo Profeta (sa) durante il suo viaggio per Ta’if. Racconterò ulteriori dettagli relativi al suo viaggio: Quando il Santo Profeta (sa) uscì dagli anni di incarceramento nella valle di Abu Talib, viaggiò per Ta’if per invitare la sua gente all’Islam. Ta’if è un posto famoso situato 40 miglia (circa 65km) a sud-est di Mecca, con molte ricchezze ed una popolazione rispettata.

Quindi, nel Shawwal del 10 Nabawi, il Santo Profeta (sa) intraprese un viaggio per Ta’if. Alcune narrazioni dicono che il Santo Profeta (sa) era da solo, mentre altre dicono che Zaid bin Harithah (ra) lo accompagnò. Durante i dieci giorni in cui rimase a Ta’if, il Santo Profeta (sa) incontrò molti capi tribù, ma la gente di Ta’if rifiutò di accettare il suo messaggio. Alla fine, il Santo Profeta (sa) si avvicinò al grande capo di Ta’if, chiamato ‘Abdu Yalail, e lo invitò all’Islam. Ma anche lui rifiutò e preoccupato che i giovani della città potessero essere influenzati dal Santo Profeta (sa), disse “E’ meglio che tu lasci questo posto, perché non c’è nessuno qui che sia disposto ad ascoltarti”. Dopo di ciò, quest’uomo malvagio radunò i villani della città per colpire il Santo Profeta (sa) con le pietre. A causa di ciò, l’intero corpo del Santo Profeta (sa) si inzuppò di sangue. Secondo un’altra narrazione, Zaid bin Harithah (ra), che era con il Santo Profeta (sa), fu anch’egli colpito dalle rocce quando tentò di fermarli. Ad una distanza di tre miglia (circa 5km) da Ta’if, c’era un frutteto, che apparteneva ad un capo di Mecca chiamato ‘Utbah bin Rabi’ah. Il Santo Profeta (sa) si rifugiò in questo frutteto ed i suoi spietati nemici tornarono esausti a Ta’if. In piedi sotto un’ombra, il Santo Profeta (sa) pregò davanti ad Allah pronunciando le seguenti parole: “O mio Signore, mi lamento della mia impotenza, della mia incapacità e della mia inefficacia davanti al mio popolo. O mio Dio, tu sei il più misericordioso, perché tu sei il guardiano e il protettore dei deboli e gli indifesi – Tu sei il mio Signore. Cerco rifugio nella luce del tuo volto. Sei Tu che dissipi tutte le tenebre e sei Tu che concedi l’eredità dei favori in questo mondo e nell’altro”.  

In quel momento, ‘Utbah e Shaibah erano nel loro giardino. Quando videro il Santo Profeta (sa) in quello stato, mandarono al Santo Profeta (sa) un vassoio d’uva nelle mani del loro schiavo cristiano chiamato “Addas”. Il Santo Profeta (sa) li prese e si rivolse ad Addas dicendo: “Da dove vieni, e di quale religione sei seguace?” “Io sono di Ninive,” rispose Addas, “e sono Cristiano”. Il Santo Profeta dunque domandò: “La stessa Ninive, che era la casa del giusto servitore di Dio, Giona (as) figlio di Matteo?” “Sì”, rispose Addas, “ma come sai di Giona (as)?” “Lui era mio fratello”, disse il Santo Profeta (sa), “poiché era un profeta di Allah ed anche io sono un profeta di Allah”. Quindi il Santo Profeta (sa) predico il messaggio dell’Islam ad Addas, che lo commosse molto. Nella sua passione per la sincerità, si mosse in avanti e baciò le mani del Santo Profeta (sa). Il Santo Profeta (sa) riposò in questo frutteto per un po’ di tempo. Quindi partì da lì ed arrivò a Nakhlah, che si trova ad una distanza di circa un giorno di viaggio dalla Mecca e lì vi rimase per alcuni giorni. Dopo questo fatto, il Santo Profeta (sa) ritornò alla Mecca sotto la protezione di Mut’im bin ‘Adiyy. In seguito, Mut’im morì in uno stato di miscredenza, ma comunque responsabile per questo nobile atto di protezione.

Quando Hazrat Zaid (ra) arrivò a Medina dopo la Migrazione, il Santo Profeta (sa) stabilì un legame di fratellanza tra lui e Hazrat Usaid bin Hadeer (ra). In alcune narrazioni si dice che questo legame di fratellanza fu stabilito con Hazrat Hamza, ovvero che Hazrat Hamza (ra) fu dichiarato come suo fratello.

Hazrat Zaid bin Harithah (ra) sposò Hazrat Umme Aiman. Il nome di Hazrat Umme Aiman era Barakah. Era conosciuta con il titolo di Umme Aiman per suo figlio, che appunto si chiamava Aiman. Era originaria dell’Abissinia. Una volta il Santo Profeta (sa) disse che chiunque desideri rallegrarsi sposando una donna tra gli abitanti del paradiso, dovrebbe sposare Umme Aiman. Su questo fatto, Hazrat Zaid bin Harithah (ra) la sposò, a seguito della quale nacque Hazrat Usama, che era conosciuto come Al-Hibb Ibn al-Hibb, cioè “il caro figlio dell’amato”. Secondo un’altra narrazione, il Santo Profeta (sa) dichiarò [Arabo]: “Dopo la mia vera madre, Umme Aiman possiede lo status di esser anch’ella mia madre”. Il Santo Profeta (sa) visitava anche la sua casa per incontrarla.

In una narrazione si afferma che durante la migrazione a Medina, camminata, Hazrat Umme Aiman (ra) divenne estremamente assetata. Era una donna molto pia e aveva un legame molto forte con Dio Onnipotente. A quel tempo, non aveva acqua con sé ed era estremamente accaldata. Tuttavia, sentì un suono da sopra la sua testa e vide un secchio simile a una nave che scendeva su di lei dai cieli, da cui cominciarono a cadere gocce d’acqua chiare su di lei. Ne bevve fino a quando la sua sete non fu placata. Disse spesso che da allora in poi, non sentì mai più la sete, nemmeno durante l’osservanza del digiuno.

Così, pur citando gli incidenti dei Compagni, le donne che erano imparentate con questi Compagni Badri, sono anch’esse menzionate, in modo che possiamo diventare consapevoli del loro status elevato. Ed è per questo che condivido la loro menzione assieme a quella dei Compagni Badri.

Hazrat Umme Aiman (ra) aveva una leggera balbuzie nei suoi discorsi. Ogni volta che incontrava qualcuno, invece di dire Salamullahi Alaikum, come era da costume all’epoca, diceva Salamullah Alaikum per via della sua balbuzie. Il Santo Profeta (sa) le permise di dire Salamun Alaikum o Assalamu Alaikum, che è di usanza tutt’ora.

Hazrat Aisha (ra) narra che un giorno, mentre il Santo Profeta (sa) stava bevendo dell’acqua, Hazrat Umme Aiman (ra) era presente e disse: “O Messaggero di Allah, dammi dell’acqua così che possa bere anche io”. Hazrat Aisha (ra) afferma di averla interrogata dicendo: “E’ questo il modo in cui chiedi al Messaggero di Allah (sa) qualcosa?” A questo lei rispose: “Non ho forse servito il Santo Profeta (sa) per molto tempo?” Il Santo Profeta (sa) disse: “Tu dici la verità”, e le diede da bere dell’acqua.

Hazrat Anas (ra) riferisce che quando il Santo Profeta (sa) passò a miglior vita, Hazrat Umme Aiman (ra) fu inconsolabile, dicendo che la parola di Dio e la rivelazione del Santo Corano che scesero sul Santo Profeta (sa) erano giunti al loro termine.

C’era una visibile differenza tra la carnagione di Hazrat Usama e Hazrat Zaid, perché la madre di Zaid era originaria dell’Abissinia e di origine africana. Quindi, c’era una differenza nel colore tra padre e figlio, perché Zaid era più scuro di suo figlio Usama. A causa di ciò, la gente sollevò obiezioni sul lignaggio di Hazrat Usama, affermando che non era il figlio di Hazrat Zaid, ed avrebbero sollevato queste false affermazioni atroci tra gli ipocriti.

Hazrat Zaid (ra) era lo schiavo liberato dal Profeta di Allah (sa) e anche il suo figlio adottivo. Il Profeta (sa) organizzò il matrimonio di Hazrat Zaid con Hazrat Zainab bint Jahash. Tuttavia, questo matrimonio non durò a lungo, e Hazrat Zaid (ra) divorziò da Hazrat Zainab. Questo matrimonio durò un anno o poco di più, dopo il quale il Profeta di Allah (sa) stesso sposò Hazrat Zainab bint Jahash (ra). “nel 5 A.H., poco prima della Ghazwah di Bani Mustaliqu, che ebbe luogo durante il 5 A.H. di Sha’ban, il Santo Profeta (sa) sposò Zainab bint Jahash (ra).

Hazrat Zainab (ra) era la figlia della zia paterna del Santo Profeta (sa), il cui nome era Amimah bint ‘Abdil-Muttalib. Sebbene fosse estremamente retta e devota, in cuor suo era piuttosto consapevole dello stato della sua famiglia. Il Santo Profeta (sa) propose il matrimonio di questa sua cara, cioè Zainab bin Jahash (ra) al suo schiavo liberato e figlio adottivo Zaid bin Harithah (ra) senza alcuna esitazione. All’inizio, Zainab (ra) non accettò questa partita, considerando il suo stato di famiglia più grande. Ma alla fine, seguendo la proposta ed il desiderio del Santo Profeta (sa), il matrimonio di Zainab (ra) e Zaid (ra) ebbe luogo. Sebbene Zainab (ra) adempì i suoi voti con bontà, nel suo cuore, Zaid (ra) sentiva che Zainab (ra) nutriva ancora sentimenti nascosti dovuti al fatto che provenisse da una famiglia nobile e da una parentela stretta del Santo Profeta (sa), mentre Zaid (ra) era semplicemente uno schiavo liberato e non un suo pari. Anche nel suo cuore, Zaid (ra) sentì che la sua posizione era inferiore a quella di Zainab (ra). Questa sensazione lentamente e gradualmente divenne più forte, rendendo la loro vita matrimoniale spiacevole, portando a difficoltà matrimoniali. Quando questa situazione sconvolgente crebbe di ingestibilità, Zaid bin Harithah (ra) si presentò dal Santo Profeta (sa) di sua iniziativa e lamentandosi del trattamento di Zainab (ra), cercò il permesso per divorziare da lei. In un’altra narrazione si riferisce che si lamentò del fatto che “Zainab parla duramente e, pertanto, desidero divorziare da lei”. Naturalmente, il Santo Profeta (sa) fu addolorato nel sentire lo stato delle cose, consigliò Hazrat Zaid (ra) contro il divorzio e lo consultò dicendogli: “Temete Dio, e regolate le vostre differenze, per quanto voi possiate”. Queste parole del Santo Profeta (sa) sono state registrate dal Sacro Corano anche nel seguente verso: “Non divorziare tua moglie e temi Dio”.

La ragione per questo consiglio dal Santo Profeta (sa) fu che in primo luogo, in linea di principio, il Santo Profeta (sa) non amava il divorzio. In un’occasione, il Santo Profeta (sa) dichiarò:

“Di tutte le cose lecite, il divorzio è ciò che più di indesiderabile esista agli occhi di Dio.”

 Per questa ragione, il divorzio è stato autorizzato solo come ultima risorsa. Il Santo Profeta (sa) esortò enfaticamente Zaid (ra) a non divorziare dalla moglie, a temere Dio ed a risolvere le differenze tra marito e moglie in ogni modo possibile. Alla luce di questa esortazione, Zaid (ra) abbassò il capo in sottomissione e silenziosamente si ritirò. Tuttavia, fu difficile per queste due personalità molto diverse fra loro venirsi incontro, e dopo un po’ di tempo, Zaid (ra) diede il divorzio.

Dopo l’Iddat di Zainab (ra), il Santo Profeta (sa) ricevette la rivelazione per sposare Zainab bint Jahash (ra). In questo comando divino, la saggezza fu tale che Zainab (ra) poteva essere confortata e così poteva essere dimostrato che non vi era alcun disonore negli uomini musulmani che sposavano una donna divorziata. Inoltre, un’altra saggezza era che, Zaid (ra) era il figlio adottivo del Santo Profeta (sa) ed era generalmente conosciuto come suo figlio. Tuttavia, sposando il suo divorzio, il Santo Profeta (sa) confermò ai musulmani che un figlio adottivo non è un vero figlio. Come risultato, questa ignorante tradizione araba venne completamente cancellata dai musulmani. A tal proposito, il Santo Corano, che è il più autentico di tutti i documenti storici, afferma: “Allora, dopo che Zaid aveva realizzato la propria volontà rispetto a lei per cui non aveva più alcun bisogno di lei, Noi la unimmo in matrimonio con te, così che non ci fosse alcun impedimento tra i credenti, per quando riguarda il matrimonio con le moglie dei loro figli adottivi, una volta che questi hanno realizzato la propria volontà rispetto ad esse. E il decreto di Allah deve essere compiuto.” [33:38]

Pertanto, dopo questa divina rivelazione, il Santo Profeta (sa) decise di sposare Zainab (ra). Il Santo Profeta (sa) inviò la sua proposta a Zainab (ra) attraverso lo stesso Zaid (ra). Con il consenso di Zainab (ra), suo fratello Abu Ahmad bin Jahash (ra) fu il suo tutore e la sposò al Santo Profeta (sa) e la dote fu fissata a 400 dirham. In questo modo, l’antica tradizione che era saldamente radicata nelle pianure dell’Arabia, fu sradicata proprio alla fonte della radice, e scartata dall’Islam attraverso l’esempio personale del Santo Profeta (sa).

Una cerimonia di Nikah ebbe luogo per il matrimonio. Hazrat Zainab (ra) espresse in modo orgoglioso all’altra Ummatul-Mu’minin che il loro matrimonio veniva annunciato attraverso i loro guardiani sulla terra, mentre il suo era annunciato nei cieli. Nei resoconti relativi alla vita di Hazrat Zaid (ra), ho menzionato alcuni dettagli relativi alla vita di Hazrat Zaid (ra), ho citato alcuni dettagli riguardanti il matrimonio tra il Santo Profeta (sa) e Hazrat Zainab (ra). La ragione di questo è che la gente solleva accuse contro questo matrimonio anche oggi e quindi dovremmo conoscerlo nei dettagli. Ci sono ulteriori particolari riguardo a questo incidente che spiegherò in futuro. Pertanto, la narrazione di Hazrat Zaid (ra) continuerà.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su:  https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-06-14.html