Uomini D’Eccellenza: I Dediti Compagni del Santo Profeta (sa) – parte XXVIII
Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 24 Luglio 2020.
Il 24 Luglio 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak, Islamabad, Tilford, Regno Unito.
Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha proseguito i racconti della vita di Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra).
Sua Santità ha riferito che Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) prese parte nelle Battaglie di Badr, Uhud, Khandaq, Khaibar e anche al trattato di Hudaibiyyah e la conquista della Mecca. Era un arciere molto abile. Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) narrò che dovettero sopportare circostanze estremamente difficili, ed alle volte, ebbero raramente qualche cosa da mangiare durante queste battaglie, ad eccezione di qualche ramo spinoso.
Sariyya [spedizione] – Ubaida bin Harith
Sua Santità (aba) ha detto che Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) fu il primo a versare sangue per la causa dell’Islam e fu il primo a scagliare una freccia nel cielo nel nome dell’Islam durante la Sariyya di Hazrat Ubaida bin Harith. Il Santo Profeta (sa) inviò un gruppo di musulmani per investigare circa le cospirazioni che i Meccani stettero pianificando contro di loro. Al confronto con alcuni meccani, ci fu un piccolo scontro in cui vennero lanciate delle frecce, ma dove non si estese alcuna battaglia.
Sariyya – Abdullah bin Jahsh
Sua Santità (aba) ha affermato che Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) prese anch’egli parte nella Sariyya di Abdullah bin Jahsh. Ancora, il Santo Profeta (sa) desiderò ottenere maggior conoscenza circa il piano segreto dei Meccani, affinché potesse provvedere alle precauzioni necessarie e proteggere Medina. Infatti, Il Santo Profeta (sa) non comunicò a questa partita di otto fedeli, la ragione del loro viaggio, piuttosto, gli diede una lettera, cui istruì di aprire solamente dopo due giorni di viaggio. Dopo aver aperto la lettera, compresero che il Santo Profeta (sa) desiderava per loro che si recassero a Nakhla e di investigare circa i piani dei Meccani. Per la loro strada, Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) ed un altro compagno, Hazrat Utbah (ra), persero i loro cammelli e non poterono ritrovarli.
Sua Santità (aba) ha citato Hazrat Mirza Bashir Ahmad (ra) in risposta alle false accuse inerenti a questo incidente quotate da Mr. Margoliouth, in cui asserisce che questi due Compagni persero i propri cammelli di proposito, tuttavia ogni singolo incidente relativo alla loro vita rifiuta tale nozione, poiché furono sempre presenti per il servizio dell’Islam.
Il rimanente gruppo proseguì e venne confrontato da un gruppo di Meccani, al punto che li attaccarono uccidendo uno di loro. Il Santo Profeta (sa) rimase molto dispiaciuto, poiché non li aveva inviati per combattere, oltretutto durante uno dei mesi sacri. I Meccani preteso il rilascio dei prigionieri catturati durante questo incidente, tuttavia, il Santo Profeta (sa) ebbe timore che qualche cosa potette accadere a Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) e Hazrat Utbah (ra) che dovevano ancora rientrare. Perciò disse che finché quei due compagni non sarebbero rientrati, non avrebbe rilasciato i prigionieri.
Cavalieri dell’Islam
Sua Santità (aba) ha riferito che durante la Battaglia di Badr, nonostante fosse a piedi, Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) combatté coraggiosamente – al punto tale che venne conosciuto come Faris-ul-Islam, o il Cavaliere dell’Islam.
Coraggio nella Battaglia di Uhud
Sua Santità (aba) ha proliferato che durante la Battaglia di Uhud, il fratello di Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) stette combattendo fra le schiere dei Meccani e ferì il Santo Profeta (sa) per cui perse anche due dei suoi denti. Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) disse che dopo ciò, desiderò uccidere il proprio fratello in battaglia con un fervore tale mai sentito prima d’allora. Abbandonò questo proposito solo quando il Santo Profeta (sa) glie lo impedì.
‘Possano i miei genitori essere sacrificati per te.’
C’è una narrazione che afferma che il Santo Profeta (sa) forniva le frecce nelle mani di Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) durante la Battaglia di Uhud mentre lui continuava a lanciarle. Si narra anche che il Santo Profeta (sa) gli disse, ‘Possano i miei genitori essere sacrificati per te, continua a lanciare le frecce.’ Fu un onore estremo conferitogli dal Santo Profeta (sa) nel dirgli tali parole, cui si narra siano state pronunciate solo a Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) o ad un altro compagno al massimo. Si dice anche che Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) lanciò mille frecce durante la Battaglia di Uhud.
Una lezione nel dare l’elemosina
Durante il periodo del Trattato di Hudaibiya, Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) fu uno dei compagni che firmarono il trattato come testimone. Durante la conquista della Mecca, Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) teneva una delle tre bandiere dei Muhajireen. All’epoca del pellegrinaggio d’addio, si ammalò. Quando il Santo Profeta (sa) si recò per visitarlo, si narra che Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) ebbe solo una figlia come erede, e domandò se potette concedere 2/3 della sua ricchezza in carità. Il Santo Profeta (sa) rifiutò. Allora chiese se potesse dare metà della sua ricchezza in carità, a cui il Santo Profeta (sa) rifiutò, di nuovo. Quando domandò se potesse donarne 1/3, il Santo Profeta (sa) accettò dicendo che anche 1/3 sarebbe stato troppo. Il Santo Profeta (sa) dichiarò che sarebbe meglio lasciare i propri figli in condizioni benestanti anziché lasciarli in povertà, evitando che vadano in giro a chiedere l’elemosina, e che qualunque somma spesa sarebbe stata accettata da Dio. Il Santo Profeta (sa) gli disse anche che lui avrebbe vissuto di più e che le nazioni ne avrebbero beneficiato.
Sua Santità (aba) in seguito, ha presentato ulteriori narrazioni in materia, circa l’ammontare di ricchezza che uno dovrebbe donare in carità, citando una narrazione in cui il Santo Profeta (sa) disse che alcuni danno via tutta la loro ricchezza in carità ma poi rimangono in uno stato di povertà, pertanto la carità va donata dalle eccedenze delle proprie ricchezze.
Battaglia di Qadsiyya
Sua Santità (aba) ha raccontato una narrazione in cui si afferma che durante una puntata di caccia, il Santo Profeta (sa) poggiò la sua mano su Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) e pregò ‘Oh Dio, fa che il suo tiro non fallisca mai.’ Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) ebbe una grande mano nell’ottenere la vittoria per l’Islam in diverse parti dell’attuale Iraq. Quando un’armata partì per combattere l’armata di Kisra [Cosroe] durante il periodo di Hazrat Umar (ra), Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) venne eletto come leader dell’armata musulmana. Hazrat Umar (ra) lo lodò con le seguenti parole ‘Egli è un uomo coraggioso e un arciere eccellente.’ Guidò un’armata di circa 30,000 fedeli verso Qadsiyya. Anzitutto, secondo le istruzioni di Hazrat Umar (ra), i musulmani invitarono il re Yazdegerd e i miscredenti all’Islam. Tuttavia, questi controbatté descrivendoli come una nazione modesta e gente umile come il bestiame, e che gli avrebbe offerto cibo e vestiti a sufficienza da poter vivere una vita confortevole, e in cambio avrebbero dovuto lasciarli stare e permettergli di perseguire l’usurpazione di terre e confini. Tuttavia, i musulmani risposero che sebbene un tempo fossero stati come vennero descritti, Dio gli benedì con la Sua grazia, e non furono più in necessità di tali allusioni mondane. Ciò scatenò l’ira di Yazdegerd che in risposta affermò l’intenzione di andare in battaglia. Negli anni a venire, l’Islam ottenne grandi vittorie in Iran.
Sua Santità (aba) ha reso noto che questo cambiamento che si sviluppò in loro fu grazie agli insegnamenti del Sacro Corano ed al profondo impatto che ebbe nei cuori di quelle persone che una volta non ebbero alcuna inclinazione verso Dio.
Sua Santità (aba) ha concluso che ulteriori narrazioni di Hazrat Sa’d bin Abi Waqas (ra) verranno espresse nei seguenti Sermoni – Insh’Allah
Preghiere Funebri
Sua Santità (aba) ha annunciato che avrebbe offerto le preghiere funebri in assenza dei seguenti membri:
Bushra Akram Sahiba, moglie di Muhammad Akram Bajwa Sahib, il Nazir Ta’limul Qu’ran e Waqfe Arzi di Rabwah, Pakistan. È morta il 25 di Marzo. Lascia alla sua progenie due figli e due figlie. Spese 15 anni in Liberia con suo marito, dove servì anche come Presidente dell’Associazione delle Donne. Sebbene fu colpita dalla malaria e dal tifone diverse volte durante quei 15 anni, dimostrò di essere una compagna fedele di suo marito e rese grandi servizi anche per conto proprio. La sua progenie è ora molto legata alla Comunità come risultato dei suoi sforzi. Possa Allah accettare le sue preghiere per la sua discendenza ed aver misericordia della sua anima.
Iqbal Ahmad Nasir è passato a miglior vita il 14 di Luglio. Suo figlio serve come Missionario nel Burkina Faso. Era il figlio di uno dei Compagni del Messia Promesso (as). E’ stato un membro attivo della Comunità, servendo in svariate capacità, compreso quella di Segretario Finanziario. I suoi sforzi hanno permesso a molti di unirsi alla Comunità. Lascia sopravvissuti sua moglie, tre figli e tre figlie. Quando visitò il Burkina Faso, sebbene non conoscesse la lingua locale, l’amore e l’affetto che mostrò quando incontrò le persone gli permise di conquistarli. Possa Allah avere misericordia della sua anima.
Ghulam Fatima Fahmina Sahiba, moglie di Muhammad Ibrahim Sahib di Azad, Kashmir. È morta il 18 Luglio in seguito ad una lunga malattia. La sua progenie ha mostrato di essere molto giusta, come risultato della loro educazione. Lei stessa era molto regolare nell’alzarsi la notte ed offrire le preghiere volontarie. Era molto paziente; suo marito venne imprigionato due volte, una senza nemmeno essere informato, e la sua preghiera funebre venne offerta a causa della sua assenza. Con la grazia di Allah, venne poi rilasciato. Tuttavia, lei mostrò una smisurata pazienza ad ogni passo. Lascia sopravvissuti, suo marito, quattro figli e due figlie. Tre dei suoi figli sono devoti a vita. Possa Allah avere misericordia della sua anima e permetter alla sua progenie di mantenere le sue virtù in vita.
Muhammad Ahmad Anwar Sahib Hyderabadi che è morto il 20 di Maggio. Ebbe l’onore di offrire la chiamata alla preghiera dall’alto del Minaratul Masih (Minareto del Messia) a Qadian. Servì in Ta’limul Islam in una scuola superiore, e servì anche in Gambia in diversi posti. Servì anche come Vicepresidente del Darul Qaza, il consiglio arbitrario in Germania. Possa Allah avere misericordia della sua anima.
Saleem Hassan Al Jabi della Siria, è morto il 30 Giugno. Accettò l’Ahmadiyya dopo aver visto il Messia Promesso (as) in un sogno e giurandogli fedeltà nel sogno stesso. Più tardi, dopo aver visto una fotografia del Messia Promesso (as) accettò ufficialmente l’Ahmadiyya. Ha sempre insegnato ai suoi figli di rimanere attaccati alla Comunità ed al Khilafat. Sconsigliò sempre qualunque forma di innovazione ed esortò i suoi figli a propagare il messaggio del vero Islam. Molti entrarono nella Comunità grazie ai suoi sforzi. Ebbe un grande affare d’amore per il Khilafat, e desiderò che qualora il momento del suo decesso arrivasse, avrebbe dovuto essere in mezzo al Khilafat. Tradusse anche dei libri in arabo. Sua Santità (aba) ha reso nota l’umiltà e la sincerità che mostrò quando si recò per incontrarlo. Possa Allah permettere alla sua progenie di mantenere le sue virtù in vita.
Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).
Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2020-07-24.html