Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 5 aprile 2019.

Il 5 aprile 2019, Hazrat Khalifatul-Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il sermone del venerdì nella moschea di Baitul Futuh a Londra, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahud e Surah Al-Fatiha, Hazoor Anwar (aba) ha così espresso:

Il primo dei compagni (ra) che menzionerò quest’oggi che prese parte nella Battaglia di Badr è Hazrat Khiraash Bin Sima Ansari (ra). Hazrat Khiraash (ra) apparteneva ai Banu Jusham, un ramo dei Khazraj. Hazrat Khiraash (ra) partecipò nelle Battaglie di Badr e Uhud. Sostenne dieci feriti durante l’episodio di Uhud. Era tra gli arcieri più qualificati del Santo Profeta (sa). Hazrat Khiraash (ra) prese Abul ‘Aas, il genero del Santo Profeta (sa), come prigioniero e lo imprigionò durante la Battaglia di Badr.

Il prossimo compagno è Hazrat Ubaid bin Tayyihan (ra), che era tra i confederati di Banu ‘Abdil Ash’al. Prese parte nella Bai’at-e-Aqbah assieme ad altri 70 Ansar. Il Santo Profeta (sa) stabilì un legame di fratellanza tra lui e Hazrat Mas’ood Bin Rabee (ra). Prese parte nella Battaglia di Badr assieme a suo fratello Hazrat Abul Haitham (ra). Ottenne il martirio durante la Battaglia di Uhud o durante la Battaglia di Siffin mentre combattè al fianco di Hazrat Ali (ra).

Il prossimo compagno è Hazrat Abu Hannah Malik bin ‘Amr (ra). Abu Hannah era il suo titolo, mentre il suo nome attuale era Malik Bin ‘Amr. Muhammad bin ‘Umar Waqidi lo considerò tra coloro che presero parte nella Battaglia di Badr.

Il prossimo compagno che menzionerò è Hazrat ‘Abdullah Bin Zaid bin Tha’labah (ra). Era conosciuto come Abdallah Bin Zaid Ansari ed il suo titolo era Abu Muhammad. Il nome di suo padre era Hazrat Zain Bin Tha’labah (ra), ed era anche un compagno del Santo Profeta (sa). Apparteneva alla tribù dei Banu Jusham del ramo dei Khazraj. Hazrat ‘Abdullah Bin Zaid (ra) era fluente nello scrivere in arabo prima della sua accettazione dell’Islam. Ciò era in un momento in cui scrivere era molto raro tra gli arabi e vi erano solo poche persone in grado di farlo.

Hazrat ‘Abdullah bin Zaid (ra) è quel compagno cui furono pronunciate le parole del Adhan [chiamata islamica alla preghiera] in un sogno. Hazrat Mirza Bashir Ahmadi Sahib scrisse ulteriori dettagli a riguardo in Sirat Khataman Nabiyyin, utilizzando diverse risorse di storia islamica. Scrisse: “Fino ad ora, non vi era alcuna predisposizione per la chiamata alla preghiera, o l’Adhan ecc. I compagni generalmente si radunavano in moschea all’ora approssimativa. Tuttavia, lo stato di queste cose non era soddisfacente. In seguito alla costruzione del Masjid-e-Nabawi, la questione di come i musulmani si sarebbero riuniti al momento opportuno si fece sentire ancora di più. Uno dei compagni propose l’uso di una campana, come per i Cristiani. Qualcun altro propose l’uso di una tromba, come gli Ebrei; ed altri diedero altri suggerimenti. Tuttavia, Hazrat ‘Umar (ra) propose di incaricare un individuo per annunciare l’orario della Salat (preghiera) al tempo stabilito. Il Santo Profeta (sa) approvò questa proposta, e designò Hazrat Bilal (ra) per svolgere questo compito. Come tale, dopo di ciò, quando si presentava l’orario per la Salat, Hazrat Bilal (ra) lo annunciava a voce alta, e le persone si radunavano per la Salat. Infatti, la stessa chiamata veniva enunciata se era necessario congregare i musulmani in moschea anche per motivi esteriori alla Salat. Poco tempo dopo, le parole dell’Adhan corrente furono insegnate ad un compagno chiamato ‘Abdullah bin Zaid Ansari (ra) in un sogno. Egli si presentò al Santo Profeta (sa) e gli menzionò di questo sogno dicendo, “ho visto un individuo nel mio sogno pronunciare le seguenti parole come chiamata per l’Adhan”. Il Santo Profeta (sa) disse, “Questo sogno proviene da Allah”, e istruì ‘Abdallah (ra) di insegnare queste parole a Bilal (ra). Una strana coincidenza fu che mentre Bilal (ra) pronunciava l’Adhan con quelle parole per la prima volta, udendole, Hazrat ‘Umar (ra) si affrettò nel raggiungere il Santo Profeta (sa) e disse, “O Messaggero di Allah! Quest’oggi, le parole con cui Bilal (ra) chiamò l’Adhan erano esattamente le stesse che ho visto nel mio sogno!”. In una narrazione fu anche riferito che quando il Santo Profeta (sa) udì le parole dell’Adhan, disse: “La Rivelazione è già stata inviata come tale”.

Hazrat Ayesha (ra) narra: “Una persona venne dal Santo Profeta (sa) e richiese: “O Messaggero di Allah! Per Dio, tu sei indubbiamente più amato da me più di quanto ami me stesso, la mia famiglia ed i miei figli. Mi trovavo a casa pensandoti, e non riuscivo più a trattenermi dal volerti incontrare, ed ora sono qui che ti ammiro. Quando ho pensato all’idea di me e te passati a miglior vita, ho realizzato che una volta entrati nel paradiso, tu dovresti essere esaltato assieme agli altri profeti. Quindi, mi ha preso il timore che quando entrerò in paradiso non sarò in grado di trovarti’. Il Santo Profeta (sa) non rispose a tal proposito finché l’arcangelo Gabriele discese con la rivelazione del seguente verso: “E chiunque avrà obbedito ad Allah e a questo Suo Messaggero, sarà per coloro cui Allah ha elargito le Sue benedizioni, e cioè i Profeti, i Veritieri, i Martiri e i Giusti. E questi sono un’eccelsa compagnia.” [4:70]

Presentiamo questo verso per supportare l’argomento che una persona può ottenere lo status di profeta non portatore di legge attraverso la propria devozione e sottomissione al Santo Profeta (sa). È attraverso la completa obbedienza al Santo Profeta (sa) che si può passare dall’essere al livello dei giusti allo status di profeta. Non siamo soli nell’attenerci a questa interpretazione, anche i precedenti santi/studiosi l’hanno presentata. Ad esempio, l’Imam Raghib ha anch’egli affermato che un profeta non portatore di legge potesse venire dopo il Santo Profeta (sa) ma solo tramite completa obbedienza verso di lui. Tuttavia, ho menzionato ciò come un punto di luce aggiuntivo a questo verso, affinché questo fattore potesse propriamente esser chiarito. Circa il decesso di Hazrat Abdullah bin Zaid (ra), è scritto che c’è una differenza di opinione. Alcuni hanno scritto che passò a miglior vita dopo la Battaglia di Uhud. Sennonché, la maggior parte ha scritto che prese parte in tutte le Battaglie al fianco del Santo Profeta (sa) e che morì molto più tardi nell’anno 32 AH durante il califfato di Hazrat Uthman (ra) nella città di Medina all’età di 64 anni. La preghiera del suo funerale fu guidata da Hazrat Uthman (ra).

Il prossimo compagno è Hazrat Mu’az bin ‘Amr bin Jamoo (ra). Apparteneva al ramo dei Banu Kharzaj chiamato Banu Salma. Partecipò nella seconda Bai’at ad Aqabah così come le Battaglie di Badr e Uhud. Suo padre, Hazrat ‘Amr bin Jamoo (ra), era un compagno del Santo Profeta (sa) e fu martirizzato nella Battaglia di Uhud. Hazrat Mu’az (ra) partecipò alla seconda Bai’at di Aqabah, ma suo padre ‘Amir bin Jamoo’ rimase saldo nelle sue credenze idolatriche. La storia della conversione del padre di Hazrat Mu’az (ra) è registrata in Seerat Ibn Hisham. Circa un anno fa, ho menzionato questa storia in relazione al suo conto. Si afferma che, coloro che parteciparono nella seconda Bai’at di Aqabah, quando ritornarono a Mecca diffusero attivamente il messaggio dell’Islam. Vi erano ancora taluni anziani che erano fissati con i loro credi politeisti. Tra questi vi era ‘Amr bin Jamoo’. Suo figlio, Hazrat Mu’az bin ‘Amr (ra) partecipò nella seconda Bai’at di Aqabah e giurò fedeltà in questa occasione al Santo Profeta (sa).

‘Amr bin Jamoo’ era tra i capi tribù della tribù dei Banu Salma ed era anche uno dei loro anziani. Teneva un idolo scolpito in legno in casa sua, come era da tradizione e pratica degli anziani in quei giorni. Questo idolo si chiamava Manaat, e gli mostrava rispetto e riverenza. Quando alcuni giovani membri della tribù di Banu Salma accettarono l’Islam, tra questi c’era Hazrat Mu’az bin Jabl (ra) ed il figlio di ‘Amr bin Jamoo’, Hazrat Mu’az bin ‘Amr bin Jamoo’ (ra) (anch’egli era tra quel gruppo di giovani che si convertì nella seconda Bai’at di Aqabah). Una notte questi giovani entrarono nella camera idolatrica di Amr e portarono via l’idolo, lo posero a faccia in giù in una buca scavata per gettare via i rifiuti della tribù dei Banu Salma. La mattina seguente, quando ‘Amr si svegliò, maledì coloro che avevano tolto il suo idolo nella notte e mostrato ostilità verso di esso. Poi andò a cercarlo e quando lo trovò, lo lavò e lo pulì, dicendo: “Giuro su Dio, se scopro chi ti ha fatto questo, certamente lo rovinerò.” E quando la notte cadde e ‘Amr si addormentò, suo figlio ripeté l’atto. Quando venne il mattino, “Amr bin Jamoo” fece di nuovo la stessa cosa ed intraprese lo stesso sforzo laborioso di cercarlo, lavarlo, ecc. Quando passarono diverse notti simili, ‘Amr bin Jamoo’ rimosse di nuovo l’idolo da dove era stato gettato e ripeté il processo di pulizia. Poi portò la sua spada e l’appese al collo, dicendo: “Per Dio, non so chi ti stia facendo questo. Quindi, se hai qualche potere, ecco una spada che lascio con te. Usala per proteggerti.” Così, pose la spada vicino all’idolo e quando il sole tramontò e ‘Amr andò a dormire, gli stessi giovani, tra cui anche suo figlio, fecero la stessa cosa all’idolo. Rimossero la spada dal collo, legarono l’idolo ad un cane morto con una corda, gettandolo in un vecchio pozzo della tribù dei Banu Salma, che veniva usata per smaltire i rifiuti. Quando ‘Amr bin Jamoo’ si svegliò al mattino e non trovò l’idolo dove l’aveva lasciato, uscì alla sua ricerca, finché non lo trovò sdraiato di faccia legato ad un cane morto nel pozzo. Quando i suoi occhi assistettero a questa scenda, la verità (dei suoi modi errati) gli fu rivelata. Anche i musulmani della sua tribù lo introdussero agli insegnamenti dell’Islam e, per la misericordia di Allah, divenne musulmano. Questo incidente è stato registrato in Seerah Ibn Hisham, e afferma anche di aver detto: “questo idolo non potrebbe nemmeno fare nulla con una spada. Che beneficio potrebbe esserci nell’adorare un tale dio”.

Hazrat Mu’az bin Amr bin Jamoo (ra) partecipò all’uccisione di Abu Jahl durante la battaglia di Badr. Secondo alcune narrazioni i due figli di Afrah, Mu’az e Mu’awwiz, attaccarono Abu Jahl fino a lasciarlo affannare con i suoi ultimi respiri. Dopo di ciò Hazrat Abdullah bin Masood recise la propria testa. Hazrat Abdullah bin Masood trovò Abu Jahl quando era sull’orlo della morte. Hazrat Abdullah bin Masood mise le sue gambe intorno al collo di Abu Jahl e disse: “O nemico di Dio! Dio Onnipotente ti ha illuminato! Hai mai ucciso una persona più grande di me?” Significando che non provava alcuna umiliazione e poi domandano chi sarebbe stato vittorioso in quella battaglia. Hazrat Abdullah bin Masood rispose che Dio ed il Suo Messaggero erano i vittoriosi.

Secondo un’altra narrazione si afferma che Abu Jahl disse: “Ero il suo nemico [vale a dire Muhammad(sa)] per tutta la vita, e anche oggi, la mia ostilità non è diminuita minimamente”. Hazrat Abdallah bin Masood poi recise la sua testa e la portò al Santo Profeta (sa). Il Santo Profeta (sa) disse: “Proprio come io sono il più amato e riverito di Dio tra tutti i profeti e il mio popolo è il più venerato da tutte le altre nazioni, allo stesso modo, Abu Jahl è il più severo e violento faraone di tutti coloro che ebbero faraoni come caratteri. Per questo motivo, viene menzionato sul suo conto dicendo: Significando, “fino a che la calamità dell’annegamento lo sopraffece, disse, ‘Credo che non ci sia Dio all’infuori di Colui cui i figli di Israele credono”, il Santo Profeta (sa) disse che il Faraone di questa era, è il più grave in termini di inimicizia ed incredulità, e questo può essere visto dalle ultime parole di Abu Jahl. Hazrat Mu’az bin Amr bin Jamoo (ra) morì durante il Califfato di Hazrat Uthman (ra). Hazrat Uthman (ra) guidò la sua preghiera funebre e lo seppellì nel Jannatul Baqi. Hazrat Abu Hurairah racconta che il Santo Profeta (sa) disse: “Mu’az bin Amr bin Jamoo era un individuo eccezionale”. Possa Dio Onnipotente riversare la sua infinita misericordia su tutte queste persone, che si sono immerse nell’amore di Dio e dei suoi amati e raggiunto il loro piacere.

Dopo le preghiere del venerdì, condurrò una preghiera funebre in assenza del rispettato Malik Sultan Harun Khan Sahib, scomparso il 27 marzo a Islamabad. Inna l’Illah Wa Inna Ilajhi Rajioon. Il figlio maggiore è il genero di Hazrat Khalifatul Masih IV (ra), sposato con la figlia minore. Malik Sultan Harun Sahib era un Ahmadi dalla nascita ed il titolo di suo padre era colonnello Malik Sultan Muhammad Khan Sahib, che prese la Bai’at alla mano di Hazrat Musleh Maud (ra) nel 1923, all’età di 23 anni. All’epoca, era l’unico Ahmadi nella sua famiglia.

Malik Harun Sahib si prese molta cura dei poveri e dei bisognosi dell’area locale. In particolare, trattò quelle donne che avevano bisogni genuini con grande gentilezza. Le donne hanno anche riferito che mentre Malik Sahib era in vita, si sono sentite al sicuro nella loro zona, ma ora, dopo la sua scomparsa, si sentono molto spaventate. C’è molta ostilità e insensibilità nell’area di Attock e i poveri sono trascurati dei loro diritti, ciò nonostante, sebbene egli fosse proprietario terriero e un individuo influente, si prese molta cura dei poveri. Costruì 8 scuole ed aiutò a costruirne altre due e donò anche una terra per l’uso di un cimitero. Ha dato terre di sua proprietà per le 8 scuole da costruire. Ha dato numerosi lavori ai poveri e li ha aiutati. Possa Dio Onnipotente concedergli la Sua misericordia e il suo perdono e permettere alla sua progenie di continuare le sue buone azioni e rimanere attaccata alla Jama’at ed al Khilafat. Come ho anticipato, condurrò la preghiera funebre in assenza dopo le preghiere del venerdì.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: 
https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-04-05.html