Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 20 Settembre 2019.

Il 20 Settembre 2019, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Baitul Futuh, Londra, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha così espresso:

Hazrat Yazid bin Ruqaish (ra) apparteneva alla tribù dei Banu Asad bin Khuzaimah di Quraish ed era un confederato dei Banu Abd ash-Shams. Hazrat Yazid (ra) partecipò in tutte le battaglie al fianco del Santo Profeta (sa) comprese le battaglie di Badr, Uhud e Khandaq (la battaglia del Fosso). Hazrat Yazid morì durante l’occasione della battaglia di Yamama nel 12 AH.

In seguito, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha fornito un breve retroscena circa la battaglia di Yamama del 12 AH.

Musailamah Kazzab annunciò una rivolta contro i musulmani, dichiarando di essere un profeta. Uno degli associati dei Musailamah Kazzab era Nahar-ur-Rajjal ‘Unfawa. Si recò dal Santo Profeta (sa) per imparare il Sacro Corano ed altri fatti religiosi. Il Santo Profeta (sa) lo inviò poi dal popolo di Yamama come insegnate di religione affinché potesse smentire la pretesa di Musailamah Kazzab di esser un profeta. Quando Nahar-ur-Rajjal bin ‘Unfuwa si recò a Yamama, rinunciò all’Islam e diede una falsa testimonianza dicendo di aver sentito dire dal Santo Profeta (sa) che Musailamah, Dio lo proibisca, fu scelto come profeta oltre a lui. Nel momento in cui Nahar-ur-Rajjal bin ‘Unfuwa tornò a Medina, le sue asserzioni influenzarono il pensiero pubblico che sfociarono in una dichiarazione di ribellione e di rivolte tra queste persone. Il popolo di Yamama chiese a Musailamah Kazzab di scrivere una lettera al Santo Profeta (sa) annunciando che se non gli avesse ubbidito, avrebbero sostenuto Musailamah Kazzab nell’opposizione contro il Santo Profeta (sa). Questa infida dichiarazione fu infatti la causa principale della guerra.

Questa battaglia fu combattuta contro Musailamah Kazzab a Yamama. Fu una guerra intensa in cui 1300 musulmani combatterono valorosamente contro i ben addestrati e ben equipaggiati 40000 soldati del forte esercito di Musailamah Kazzab. La guerra costò la vita di molti coraggiosi ed onorabili musulmani, quali Hazrat Salim (ra), Hazrat Abu Huzaifah (ra) e Hazrat Zaid bin Khattab (ra). Musailamah rimaneva ancora al suo posto ed era la figura centrale degli idolatri. Il comandante dei musulmani Hazrat Khalid (ra) realizzò che finché Musailamah non sarebbe stato ucciso, la guerra non sarebbe mai giunta ad una fine. Conseguentemente, Hazrat Khalid (ra) avanzò ad oltranza e richiese di combattere in forma di duello esclamando lo slogan ‘Ya Muhammada!’, come da tradizione durante le battaglie in quel periodo. Chiunque si intrometteva in questo tipo di campo di battaglia veniva ucciso, ciò infatti divenne un catalizzatore per i musulmani. In seguito a ciò, Hazrat Khalid (ra) chiamò al duello Musailamah, che piuttosto scappò via e si rifugiò nel suo frutteto insieme ai suoi compagni e ne serrò le porte. Hazrat Bara’ bin Malik (ra), un coraggioso soldato, scavalcò il muro del frutteto con l’aiuto dei suoi fratelli musulmani ed aprì l’ingresso dall’interno. I musulmani entrarono nel frutteto e l’ulteriore feroce battaglia continuò. Si narra che fu Wahshi ad uccidere Musailamah. Wahshi è la stessa persona che martirizzò Hazrat Hamzah (ra), lo zio del Santo Profeta (sa). I musulmani desiderarono ritornare nelle loro dimore. Quindi, Hazrat Khalid (ra) accettò di firmare un trattato di pace e ritornare a casa. In questa battaglia 360 Muhajireen e Ansar di Medina furono martirizzati. Il momento in cui molti Compagni vennero martirizzati nella battaglia di Yamama, Hazrat Abu Bakr (ra) creò un progetto per incollare le pagine del Sacro Corano in un unico formato, affinché potesse essere preservato.

Quindi Hazrat Khalifatul Masih V (aba) narra di un altro compagno di nome Hazrat ‘Abdullah bin Makhrama (ra).

Il suo titolo era Abu Muhammad, ed apparteneva alla tribù dei Banu ‘Aamir bin Lui. Hazrat ‘Abdullah bin Makhrama (ra) era tra quei compagni che accettarono l’Islam durante il suo esordio. Ebbe l’onore di migrare due volte, la prima migrazione fu verso l’Abissinia e la seconda verso Medina. In seguito alla migrazione verso Medina, Hazrat Abdullah bin Makhrama (ra) alloggiò nella casa di Hazrat Khulthum bin Hidam (ra). Il Santo Profeta (sa) stabilì un legame di fratellanza tra Hazrat ‘Abdullah bin Makhrama e Farwah bin Amr (ra) Ansari. Hazrat ‘Abdullah bin Makhrama (ra) partecipò nella Battaglia di Badr ed in tutte le altre battaglie che ebbero luogo in seguito. Aveva trent’anni nel periodo della Battaglia di Badr. Quando fu martirizzato nella Battaglia di Yamama, durante il Califfato di Hazrat Abu Bakr (ra), a quell’epoca aveva 41 anni. Hazrat Abdullah (ra) bin Makhrama ebbe uno straordinario livello di passione nel voler ottenere il martirio. Fu martirizzato mentre stava digiunando.

Il prossimo compagno che Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha citato è Hazrat Amr bin Ma’bad (ra). Hazrat Amr bin Ma’bad apparteneva al ramo dei Banu Zubaya degli Ansar della tribù degli Aus. Hazrat Amr bin Ma’bad (ra) partecipò in tutte le battaglie al fianco del Santo Profeta (sa), comprese la Battaglia di Badr, Uhud e Khandaq. Hazrat Amr bin Ma’bad (ra) era tra i pochi compagni che resistettero durante la battaglia di Hunain e combatterono valorosamente. Come ricompensa per il loro coraggio, Dio Onnipotente divenne Egli stesso il responsabile del loro approvvigionamento.

Il prossimo compagno che menzionerò è Hazrat Nauman bin Malik (ra). Il nome di Hazrat Nauman bin Malik è anche citato come Nauman bin Qauqal. Hazrat Nauman (ra) apparteneva al ramo dei Banu Ghanam degli Ansar della tribù dei Khazraj. Questa tribù era conosciuta come Qauqal. Perché erano ricordati con questo nome? Hazrat Khalifatul Masih V (aba) spiegò ciò in uno dei suoi sermoni precedenti, in cui tale nome si riferisce a chiunque cercò protezione da un leader di Medina e gli fu detto che avrebbe potuto discendere dalla montagna liberamente – in altre parole, chiunque ricevette lo status di asilo e la garanzia di vivere in pace come desiderasse. Il nonno di Hazrat Nauman (ra), Thalab bin Daad, era anch’egli uno dei Qauqal poiché era tra coloro che ricevettero sicurezza e protezione. Hazrat Nauman bin Malik (ra) partecipò nella Battaglia di Badr e Uhud e fu martirizzato durante la Battaglia di Uhud. Nel giorno di Uhud, Hazrat Nauman bin Malik (ra), Hazrat Mujazzar bin Ziad (ra) e Hazrat Ubadah bin Hisshaas (ra) furono sepolti nella stessa tomba.

Hazrat Jabir (ra) narra che Hazrat Nauman bin Qauqal (ra) si recò dal Santo Profeta (sa) e chiese, “O Profeta (sa) di Allah! Se osservo le preghiere obbligatorie; osservo il digiuno nel mese di Ramadan; dichiaro illecito tutto ciò che è illecito e lecito tutto ciò che è lecito; e non farò null’altro che questo, entrerò in Paradiso?” Il Santo Profeta (sa) rispose, “si”. Quindi disse, “Per Dio, non farò nient’altro che questo.”

Il prossimo compagno che citerò è Hazrat Khubaib (ra) bin Adi Ansari. Hazrat Khubaib (ra) bin Adi Ansari apparteneva alla tribù degli Aus dei Banu Jahjabah degli Ansar. Hazrat Khubaib bin Adi (ra) prese parte nella Battaglia di Badr. Hazrat Khubaib bin Adi (ra) era parte della delegazione coinvolta nell’incidente di Raji nel quattro AH.

Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha citato brevemente l’incidente di Raji.

Il Santo Profeta (sa) inviò un gruppo di dieci compagni per una missione d’intelligence. Quando la delegazione raggiunse un luogo chiamato Behda, vennero confrontati da 200 arcieri della tribù dei Banu Lahyan. I membri della delegazione musulmana si arrampicarono su una collina per sicurezza. I Banu Lahyan assicurarono i musulmani che se fossero scesi dalla collina non sarebbero stati uccisi. Il leader della delegazione musulmana pregò Dio di render noto questo accadimento al Suo Profeta (sa). Dio Onnipotente accettò questa preghiera ed il Santo Profeta (sa) informò i compagni di Medina circa l’intero incidente.

I 200 arcieri di Banu Lahyan attaccarono i 10 musulmani con le loro frecce e ne martirizzarono 7, compreso il loro leader Asim bin Thabit (ra). In seguito, quando i Quraish seppero della sua morte, inviarono un gruppo per riportare indietro parte del suo corpo, affinché potesse essere riconosciuto. Asim (ra) aveva ucciso uno dei capi principali dei Quraish durante la Battaglia di Badr. Tuttavia, Dio Onnipotente fece delle disposizioni in modo tale che uno sciame di calabroni fungesse da scudo sul suo corpo ed impedendo ai miscredenti di danneggiare il suo corpo.

Nel mentre, i rimanenti tre compagni vennero rassicurati per la loro salvezza e scesero dalla collina. Gli arcieri di Banu Lahyan ne martirizzarono uno di loro e vendettero gli altri due ai Meccani. Hazrat Khubaib (ra) bin Adi Ansari era uno fra quelli che furono catturati. Khubaib (ra) fu comprato dai Banu Harith bin Aamr bin Naufal bin Abd Manaf. Khubaib (ra) era colui che uccise il padre del suo nuovo ‘padrone’ durante la Battaglia di Badr, che approfittò dell’occasione per comprarlo e rivendicare la morte di suo padre. Khubaib (ra) era tenuto prigioniero nella casa dei Banu Harith bin Aamr mentre escogitavano la sua morte. Durante questo periodo Khubaib (ra) ricevette un rasoio per uso personale. Questo è un incidente molto famoso ed è spesso quotato. La figlia di Harith narra che durante un momento di disattenzione, uno dei suoi figli si recò da Khubaib (ra) e sedette sul suo grembo. Avendo visto suo figlio seduto sul grembo di Khubaib (ra) ed il rasoio accanto a lui, immediatamente si pietrificò, ma Khubaib (ra) la rassicurò che non avrebbe mai potuto causare del male ad un bambino. La figlia di Harith narrò anche: “Per Dio, in un’occasione, vidi un grappolo d’uva nella mano di Khubaib (ra) mentre era incatenato in forti catene di ferro, ed egli stava raccogliendo l’uva chicco per chicco e la mangiava, anche se non c’era alcuna traccia d’uva nella Mecca.” Disse inoltre: “Ho creduto che queste fossero disposizioni celesti scese per assistere Khubaib (ra)”.

Quando i rapitori presero Khubaib in un luogo lontano dal Haram (vicinanza della Ka’bah) per ucciderlo, Khubaib (ra) chiese il permesso di poter offrire due rak’at (unità singola di preghiera) di Salat (preghiera), a cui acconsentirono. Quando offrì le due rak’at, egli disse: “Avrei voluto offrire una Salat più lunga, ma non vorrei pensassi che tentavo di allungare la mia preghiera per evitare il martirio”. Dunque, pregò a Dio Onnipotente dicendo: “Oh Allah! Distruggi ognuno di loro.” Quindi, Hazrat Khubaib (ra) recitò il seguente distico: “Quando verrò martirizzato per la causa dell’Islam come musulmano, non mi interessa su quale fianco cadrò dopo esser stato martirizzato, tutto ciò è per il bene di Dio; E se il mio Dio lo vuole, benedirà ogni mi arto reciso.” Pregò anche dicendo: “Oh Allah, non ho alcun modo per convenire i miei saluti al Santo Profeta (sa). Tu soltanto Puoi convenire i miei saluti a lui.” L’angelo Gabriele si presentò dal Santo Profeta (sa) e lo informò circa l’incidente, così il Santo Profeta (sa) informò i Compagni (ra) di conseguenza. I Compagni (ra) dissero che in quel giorno, il Santo Profeta (sa) era seduto in un raduno e disse: “[Arabo] Oh Khubaib! Possano la pace e la benedizione di Dio scendere su di te.” In questo modo, Dio Onnipotente assicurò che i saluti di pace di Khubaib (ra) venissero convenuti al Santo Profeta (sa). Quando gli idolatri martirizzarono Khubaib (ra), voltarono la sua testa nella direzione opposta alla Qibla [verso la Ka’bah alla Mecca]. Tuttavia, poco più tardi, gli idolatri si accorsero che la sua testa si voltò di nuovo verso la Qibla. Provarono ancora ed ancora a rivoltare la sua testa lontano dalla Qibla senza successo, lasciando il suo capo così com’era.

Infine, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha annunciato che il dipartimento di Tareekh-e-Ahmadiyyat ha realizzato un sito web in lingua Urdu e Inglese. Contiene le informazioni sulla storia dell’Ahmadiyya, biografie ed eventi in onore di quei personaggi cui la Jama’at ha pubblicato letterature, ad esempio: il Messia Promesso (as), i Califfi dell’Ahmadiyya, i Compagni del Messia Promesso (as), i martiri dell’Ahmadiyya, i Dervisci di Qadian, i missionari della Jama’at, ed altri personaggi noti della Jama’at. Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha annunciato di lanciare ufficialmente il sito web in seguito alla preghiera del venerdì.

Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha anche dato la triste notizia del decesso di uno dei capi missionari, Saffi-ur-Rahman Khursid Sahib – deceduto il 16 Settembre all’età di 75 anni. Ad Allah apparteniamo ed a lui faremo ritorno. Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha raccontato i suoi scintillanti servizi provati da incredibili sacrifici in Sierra Leone, Nigeria e Camerun. Era un membro del team che ha creato la stampa Raqeem nel Regno Unito. Possa Dio Onnipotente inondargli la sua misericordia e perdono; con una figlia alle spalle, possa Dio Onnipotente concederle pazienza e fermezza a lei ed alla moglie del defunto.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-09-20.html