Uomini d’Eccellenza: I dediti Compagni del Santo Profeta (sa) – Hazrat Talha (ra) bin Ubaidullah

Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 13 Marzo 2020.

Il 13 Marzo 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak di Islamabad, Tilford, Regno Unito.

Nel sermone di oggi, Sua Santità – Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha narrato i racconti della vita di Hazrat Talha (ra) bin Ubaidullah.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha così espresso:

Hazrat Talha (ra) apparteneva alla tribù dei Taym bin Murrah. Il nome di suo padre era Ubaidullah bin Usman e il nome di sua madre era Sa’ba (ra). Il padre di Hazrat Talha (ra) morì prima dell’avvento dell’Islam, mentre sua madre ebbe l’opportunità di accettare l’Islam. Hazrat Talha (ra) era conosciuto con il titolo di Abu Muhammad.

Sebbene Hazrat Talha (ra) non fosse presente durante la Battaglia di Badr, tuttavia, il Santo Profeta (sa) gli concesse una porzione del bottino di guerra. Il motivo per cui non partecipò nella Battaglia di Badr è perché il Santo Profeta (sa) inviò Hazrat Talha (ra) assieme a Hazrat Saeed bin Zaid (ra) a raccogliere alcune informazioni su una carovana Meccana di ritorno dalla Siria. Tuttavia, prese parte in tutte le battaglie susseguenti al fianco del Santo Profeta (sa).

Hazrat Talha (ra) era fra quei dieci Compagni (ra) cui vennero conferite le belle novelle del paradiso durante la loro vita dal Santo Profeta (sa). Hazrat Talha (ra) era fra i primi otto Compagni (ra) ad accettare l’Islam e anche fra i primi cinque Compagni (ra) che accettarono l’Islam tramite Hazrat Abu Bakr (ra).

Sua Santità (aba) narra in seguito diversi incidenti che ispirano alla fede durante la vita di Hazrat Talha (ra) bin Ubaidullah.

 Hazrat Talha (ra) è ben noto per il suo coraggio durante la Battaglia di Uhud in cui si posizionò davanti al Santo Profeta (sa) e lo protesse usando dalle frecce nemiche usando la sua mano.

Sua Santità (aba) poi cita un passo dagli scritti di Hazrat Musleh Maud (ra) che fornisce maggior dettagli sull’incidente.

In relazione alla Battaglia di Uhud, Hazrat Musleh Maud (ra) afferma:

“Dalla collina, gli arcieri lanciarono raffiche di frecce. In quell’istante, Hazrat Talha (ra), uno dei Quraish e dei Muhajirin (Musulmani Meccani che hanno cercato rifugio a Medina), vide che le frecce nemiche erano tutte dirette verso il volto del Santo Profeta (sa). Allungò la sua mano e le sollevò contro il viso del Santo Profeta (sa). Freccia dopo freccia, colpirono la mano di Hazrat Talha (ra), sebbene non sanguinò, nonostante fu infilzato da ogni tiro. Infine, fu completamente mutilato. Hazrat Talha (ra) perse la sua mano ed usò un ceppo per il resto della sua vita. All’epoca del quarto Califfo dell’Islam, quando dissensi interni cominciarono a sollevarsi, Hazrat Talha (ra) venne provocato da un nemico con il soprannome di Talha (ra) senza mani. Un amico di Hazrat Talha (ra) replicò, “Senza mani, si, ma sai dove ha perso la sua mano? Nella Battaglia di Uhud, in cui sollevò la sua mano per proteggere il volto del Santo Profeta (sa) dalle frecce nemiche.” Molto dopo la Battaglia di Uhud un amico di Hazrat Talha (ra) gli domandò, “Non ti fecero soffrire e piangere le frecce lanciate sulla tua mano?” Hazrat Talha (Ra) rispose, “mi fecero soffrire, e quasi mi fecero anche piangere, ma resistetti ad entrambi perché sapevo che se la mia mano si fosse spostata leggermente, avrebbe esposto il volto del Santo Profeta (sa) dalla raffica delle frecce nemiche.

Sua Santità (aba) afferma poi che Hazrat Talha (ra) fu martirizzato nel 10 Jumad al-Thani, 36 AH, durante Jang-e-Jamal [La Battaglia dei Cammelli]. Al momento del suo martirio, Hazrat Talha aveva 64 anni, mentre secondo un’altra narrazione ne aveva 62. Sua Santità (aba) ha poi aggiunto che nel prossimo sermone, fornirà una narrazione dettagliata del Jang-e-Janal affinché vengano dissipate alcune domande in circolo su quel periodo storico.

Infine, sua Santità (aba) ha annunciato, come menzionato nel sermone precedente, che uno dovrebbe continuare a aderire alle misure di precauzione contro la corrente pandemia da Coronavirus. Uno dovrebbe anche prestare attenzione mentre frequenta la moschea. Se qualcuno soffre di una lieve febbre o soffre di vari dolori, deve evitare i luoghi pubblici. Dovrebbero proteggere loro stessi e gli altri. Sua Santità (aba) ha poi aggiunto di prestare particolare attenzione alle preghiere, possa Allah L’Onnipotente proteggere il mondo da questa afflizione.

[Questo riassunto è stato preparato da The Review of Religions]

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2020-03-13.html