Uomini d’Eccellenza: I dediti Compagni del Santo Profeta (sa) – Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah – parte II
Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 10 Gennaio 2020.
Il 10 Gennaio 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak di Islamabad, Tilford, Regno Unito.
Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha così espresso:
“È giunto alla luce che la Jama’at di Aldershot ha ottenuto il primo posto nel Waqfe Jadid nel Regno Unito.”
In seguito a questo annuncio, Hazoor (aba) ha continuato con i racconti del compagno Badri Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah. Hazoor (aba) ha presentato un’appendice in riferimento al Sermone del venerdì del 27 dicembre 2019.
“Quando la Battaglia del Fosso ebbe luogo, il Santo Profeta (sa) prese consiglio solamente da Hazrat Sa’d (ra) bin Mu’adh e Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah sull’inviare ad Uyainah bin Hisn un terzo dei datteri di Medina a condizione che le genti della tribù dei Ghatafan sarebbero tornati indietro. Entrambi risposero, “O Messaggero (sa) di Allah, se siete stato comandato da Dio Onnipotente di fare ciò, allora procedete pure nella vostra scelta. Tuttavia, se non fosse così, allora le regole che erano presenti dovrebbero rimanere tali ed esser applicate tutt’ora.” Il Santo Profeta (sa) rimase soddisfatto per la loro risposta.
Durante la Battaglia di Banu Quraizah, Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah caricò grappoli di datteri su diversi cammelli per inviarli come provvista di cibo al Santo Profeta (sa) ed ai musulmani. In quell’occasione, il Santo Profeta (sa) disse, “Quale eccellente forma di nutrimento è il dattero!”
Durante la battaglia di Mauta, che ebbe luogo in Jumadi al-Oula nell’ 8 A.H., Hazrat Zaid (ra) fu martirizzato, e il Santo Profeta (sa) si recò a casa sua per conferire le sue condoglianze. Sua figlia si presentò al Santo Profeta (sa) ancora in lacrime. Conseguentemente anche il Santo Profeta (sa) iniziò a piangere. Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah domandò, “Qual è la ragione per questo?”, a cui il Santo Profeta (sa) replicò, “questa è l’afflizione di una persona nei confronti del proprio amato”.
Quando il Santo Profeta (sa) partì per la conquista della Mecca, i Quraish ricevettero notizia di ciò. Successivamente si recarono in avanscoperta per raccogliere maggiori informazioni. Il Santo Profeta (sa) ordinò a Hazrat Abbas (ra) di mantenere Abu Sufyan al passo della montagna, così che potesse vedere l’armata musulmana, così come la loro lealtà e devozione. Codesto esercito fece elevare il messaggio dell’Islam. La loro devozione per l’Islam poteva esser scrutata nei loro volti, e ascoltata nelle loro canzoni e nei loro slogan. Come ultimo, arrivò il Santo Profeta (sa), circondato da armate di Ansar e Muhajireen. L’esibizione si rivelò essere la più impressionante di tutte. La devozione di questi musulmani, la loro determinazione ed il loro zelo apparivano traboccanti. Abu Sufyan rimase completamente impotente, e disse, “Abbas, tuo nipote è divenuto il più potente re di tutto il mondo.” “Sei ancora distante dalla verità, Abu Sufyan (ra).” “Si, si, lascia che sia come dici tu, un Profeta” aggiunse Abu Sufyan.
Dopo che l’armata musulmana, marciando, oltrepassò Abu Sufyan, il comandante degli Ansar, Sa’d (ra) bin Ubadah incrociò lo sguardo con Abu Sufyan e non poté resistere dal dirgli che Dio quel giorno rese lecito per i musulmani di entrare alla Mecca forzatamente e che i Quraish sarebbero stati umiliati. Passò il Santo Profeta (sa), ed Abu Sufyan gli (sa) domandò, “Hai permesso tu il massacro dei tuoi stessi amici e parenti? Non perdonerai e dimenticherai qualunque cosa sia stata fatta dalla tua gente?” Il Santo Profeta (sa) si rivolse ad Abu Sufyan, dicendo, “Questo non è il giorno del macello. Questo è il giorno del perdono. I Quraish e la Ka’bah verranno onorati da Dio.” Quindi inviò avanti Sa’d, e gli ordinò di presentare la bandiera degli Ansar a suo figlio, Qays, poiché da quel punto in poi sarebbe diventato comandante dell’esercito degli Ansar.
La Battaglia di Hunayn (conosciuta anche come La Battaglia di Hawaazin) ebbe luogo dopo la conquista di Mecca nel Shawwal dell’8 A.H. Il Santo Profeta (sa) distribuì il bottino ottenuto da questa guerra fra i Muhajireen. Gli Ansar ne rimasero addolorati. Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah presentò tali lamentele al Santo Profeta (sa), che di conseguenza gli domandò di radunare la sua tribù. Il Santo Profeta (sa), dopo aver lodato Dio Onnipotente, disse, “O voi degli Ansar, qual è il vostro dilemma? Ho ricevuto rapporto che siete rimasti addolorati per non aver ricevuto una ricompensa dal bottino di guerra. Prima che giungessi a voi, non eravate forse in uno stato fuorviato? Dio Onnipotente ha stabilito la guida su di voi. Non eravate forse indigenti prima che Dio Onnipotente vi donasse ricchezza? Non eravate forse nemici l’uno verso l’altro prima che Dio Onnipotente instillò l’amore l’uno per l’altro nei vostri cuori?” Essi replicarono, “Invero, Dio e il Suo Messaggero (sa) sono più grandi e più benevoli.” Il Santo Profeta (sa) allora disse, “O voi degli Ansar! Avete provato sgomento per un pezzo insignificante di ricchezza mondana che ho concesso agli altri e non a voi? L’ho donato a loro affinché potesse rasserenare i loro cuori, così che potessero accettare l’Islam e divenire fermi nella loro fede, ma ripongo invece fiducia nella vostra fede nell’Islam. O voi degli Ansar! Non vi rende piacere che altre persone rientreranno nelle loro case avendo ricevuto pecore, capre e cammelli, mentre voi ritornerete nelle vostre abitazioni al fianco del Messaggero (sa) di Allah?” Il Santo Profeta (sa) dunque pregò, “O Allah! Abbi pietà degli Ansar, e sui figli degli Ansar e sui nipoti degli Ansar.”
Nell’occasione del Hajjatul Wida’, il Santo Profeta (sa) viaggiò da Medina per performare il Hajj. Quando arrivò al luogo del Hajj, il suo animale da monta fu perduto. Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah si recò dal Santo Profeta (sa) assieme a suo figlio, Qays (ra), e portò con sé un cammello carico di provviste da portare lungo il viaggio. Durante il periodo in cui Sa’d (ra) si recò dal Santo Profeta (sa), il cammello perduto fu ritrovato. Hazrat Sa’d (ra) disse, “O Messaggero (sa) di Allah! Abbiamo sentito che il tuo cammello con tutte le vostre provviste era fuori luogo. Per favore, prendi la nostra cavalcatura invece.” Il Santo Profeta (sa) rispose, “Dio Onnipotente ha riportato la nostra cavalcatura di nuovo a noi. Entrambi potete prendere le montature che avete portato; Dio Onnipotente vi benedirà entrambi.”
Hazrat Usama bin Zaid (ra) affermò, “Una delle figlie del Santo Profeta (sa) mi ha riferito che suo figlio è sul letto di morte e che egli dovrebbe andare a trovarlo. Quando il Santo Profeta (sa) si recò per vederli, il bambino stava emanando i suoi ultimi respiri. Avendo visto il bambino in quelle condizioni, il Santo Profeta (sa) si commosse e pianse. Hazrat Sa’ad disse, “O Messaggero (sa) di Allah! Cos’è questo?” il Santo Profeta (sa) rispose, “Questo è dovuto alla misericordia che Dio Onnipotente ha riposto nei cuori nella gente, e Dio Onnipotente concede la sua misericordia solo a coloro che mostrano misericordia agli altri.”
Quando Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah si ammalò, il Santo Profeta (sa) andò a visitarlo, e dopo aver visto le sue condizioni, iniziò a piangere. Quando la gente vide il Santo Profeta (sa) in quello stato, anch’essi iniziarono a piangere. Il Santo Profeta (sa) allora disse, “Ascoltate le mie parole! Dio Onnipotente non punisce mai per le lacrime versate, nemmeno se il cuore è in stato di angoscia. Piuttosto, punirà o mostrerà misericordia in base a ciò,” quindi il Santo Profeta (sa) indicò la propria lingua. Il Santo Profeta (sa) aggiunse, “Il deceduto riceve una punizione se un membro della propria famiglia si lamenta ed urla sulla partenza di qualcuno.” È incorretto lamentarsi ed urlare. Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah non morì durante questo intenso periodo di malattia.
Hazrat Jabir bin Abdullah bin Haram racconta, “Mio padre una volta mi istruì nel preparare un po’ di Harira, e così feci.” La Harira è un piatto famoso preparato con farina, burro ed acqua. “Seguendo le istruzioni di mio padre, ho preso la Harira e l’ho portata al Santo Profeta (sa). Il Santo Profeta (sa) domandò, ‘O Jabir, è carne questa qui?’ Io replicai, ‘O Messaggero (sa) di Allah, no, è Harira.’ Dissi a mio padre che il Santo Profeta (sa) mi chiese se fosse carne quella che gli avevo portato. Sentendo ciò mio padre pensò che forse il Santo Profeta (sa) desiderasse mangiare della carne e quindi macellò una capra, cucinò la sua carne e poi mi disse di presentarla al Santo Profeta (sa), al che il Santo Profeta (sa) disse, ‘Oh Allah! Concedi ricompensa agli Ansar da parte mia, in particolare ad Abdullah (ra) bin Amr bin Haram e Sa’d (ra) bin Ubadah’”.
In un’altra tradizione narrata da Abu Hurairah (ra), si afferma che Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah domandò al Santo Profeta (sa), “Se dovessi vedere qualcuno con mia moglie, non dovrei fare qualcosa a meno che non vi siano quattro testimoni che li hanno effettivamente visti commettere l’atto cattivo?” Il Santo Profeta (sa) rispose, “Si”. Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah replicò, “Certamente no, giuro su Colui che Ti ha inviato con la verità, che se ciò dovesse accadere, risolverò immediatamente la questione con la mia spada.” Quindi, il Santo Profeta (sa) disse alle persone presenti, “Avete udito ciò il vostro leader ha detto? Egli è pieno di onore, ed io possiedo un senso d’onore ben maggiore di lui, ed Allah L’Onnipotente ha un onore ben più grande.” Il Santo Profeta (sa) disse, “Non vi è alcuna persona che possegga un maggior senso d’onore di Dio Onnipotente e non vi è nessuno in grado di accettare il pentimento più di Dio Onnipotente. È per questa ragione che Dio Onnipotente ha dichiarato i Suoi profeti come portatori di liete novelle e come ammonitori. (Anch’essi portano liete novelle ed ammoniscono la gente). Inoltre, non vi è nessuno in grado di apprezzare le lodi più di Allah L’Onnipotente, ed è per questa ragione che Allah L’Onnipotente ha promesso il paradiso come ricompensa. Astenersi dal peccato è infatti una lode verso Dio Onnipotente ed è per questo motivo che Dio Onnipotente ha convenuto la promessa del paradiso. Perciò, sebbene Allah L’Onnipotente punisca ma non lo fa immediatamente, tuttavia l’uomo può mostrare premura nel passaggio della sua punizione, dovuto al suo senso d’onore. Allah L’Onnipotente perdona colui che cerca il pentimento e in aggiunta lo premia. Quindi, il Santo Profeta (sa) ha annunciato che una persona non dovrebbe eccedere nelle proprie azioni oltre i limiti e i comandamenti dettati da Allah L’Onnipotente.
Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah narra che il Santo Profeta (sa) lo designò come supervisore dei fondi per la Sadaqah [carità] appartenenti ad una particolare tribù. Il Santo Profeta (sa) gli consigliò di avere sempre paura di Allah L’Onnipotente, per timore che nel Giorno del Giudizio appaia sovraccaricato da cammelli che belano. Hazrat Sa’d (ra) replicò, “Oh Profeta (sa) di Allah, allora confida questa responsabilità a qualcun altro.” Quindi, il Santo Profeta (sa) non gli assegnò tale compito. Pertanto, colui cui viene affidata la supervisione di qualcosa deve assicurarsi di conferire a tutti gli stessi diritti, stabilendo giustizia e senza mostrare nemmeno una traccia di disonestà. Il fallimento in questo atto è un grave peccato e tale individuo verrà giudicato per questo nel Giorno del Giudizio.
Durante la vita del Santo Profeta (sa), sei compagni incollarono l’intero Sacro Corano in un singolo volume e Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah fu uno di loro. Hazrat Musleh Maud (ra) in relazione a ciò ha affermato che fra gli Ansar, i seguenti nomi sono fra i Hufaaz più noti [coloro che si sono dedicati alla memorizzazione del Sacro Corano]: Ubadah bin Samit, Muadh, Mujama bin Harith, Fuzala bin Ubaid, Maslama bin Mukkhalad, Abu Durda, Abu Zaid, Zaid bin Thabit, Ubbay bin Kab e Sa’ad bin Ubadah Umme Warqa.
È provato da fatti storici che furono molti i compagni che memorizzarono il Sacro Corano. Vi sono pochi ulteriori dettagli rimanenti sulla vita di Hazrat Sa’d (ra) bin Ubadah che menzionerò nei prossimi sermoni Insh’Allah.”
Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).
Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su:
https://www.alislam.org/friday-sermon/2020-01-10.html