Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) dell’8 marzo 2019.

L’8 marzo 2019, Hazrat Khalifatul-Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il sermone del venerdì nella moschea di Baitul Futuh a Londra, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahud e Surah Al-Fatiha, Hazoor Anwar (aa) ha così espresso:

“Hazrat Qais bin Mihsan era un compagno tra gli Ansar. Partecipò nelle Battaglie di Badr e Uhud. Umm Sa’ad bint Qais era una delle sue figlie. I suoi figli erano a Medina quando passò a miglior vita.

Il Prossimo compagno è Hazrat Jubair bin Iyaas. Il nome di suo padre era Iyaas bin Khalid. Partecipò nella Battaglia di Badr. Apparteneva al ramo dei Banu Zuraiq della tribù dei Khazraj. È menzionato negli Ahadith che un uomo ebreo tentò di lanciare un incantesimo sul Santo Profeta (sa); come gesto simbolico usò un pettine con su dei capelli del Santo Profeta (sa) e lo mise nel pozzo con alcuni datteri. Si collega che Hazrat Jubair bin Iyaas tolse quegli oggetti dal pozzo. È importante conoscere il nostro punto di vista riguardo a questa magia. Presenterò ora alcuni dettagli di questo incidente che si trovano nella letteratura della Comunità.

Hazrat Ayesha (ra) narra: “Un giorno o per una notte il Santo Profeta (sa) supplicò davanti a Dio Onnipotente e poi di nuovo supplicò e ancora una volta supplicò e disse: ‘O Ayesha, Dio Onnipotente mi ha concesso tutto ciò per cui avevo supplicato.’ Hazrat Ayesha così narra: “Ho chiesto, ‘O Apostolo di Allah, cos’hai domandato? Con cosa ti ha elargito Allah?” Egli rispose: “Due uomini vennero da me ed uno di loro si sedette vicino alla mia testa e l’altro vicino ai miei piedi. Quello che era seduto vicino alla mia testa disse a colui che sedeva vicino ai miei piedi …” O forse come Hazrat Ayesha afferma, “O colui che sedeva vicino ai miei piedi disse a colui che sedeva vicino al mio capo: ‘Di cosa soffre quest’uomo? [cioè Maometto(sa)]’ L’altro rispose: ‘E’ stato lanciato un incantesimo su di lui.’ Il primo chiese: ‘chi ha lanciato l’incantesimo?’ Quest’ultimo rispose: ‘Un ebreo di nome Labid bin Asim.’ Poi chiese: ‘Qual è la cosa con cui ha trasmesso l’effetto?’ l’altro rispose: ‘Usando un pettine per i capelli avvolti attorno a datteri da palma.’ Poi chiese: ‘Dove si trova? ‘ Egli rispose: ‘Nel pozzo di Zhi Arwan.’ Così afferma Hazrat Ayesha, “Il Santo Profeta (sa) andò al pozzo insieme ad alcuni dei suoi e quando tornò, disse: “Oh Ayesha, per Dio! L’acqua del pozzo aveva una carnagione rossastra che ricorda gli estratti di hennè”.

Vale la pena ricordare che era pratica degli ebrei l’aggiungere l’hennè o qualcosa di simile nell’acqua quando si lanciava un incantesimo su qualcuno. Questo fu fatto per mostrare che attraverso il potere della magia l’acqua diventava rossa. I rami dei datteri erano destinati a rappresentare teste di multipli serpenti. Questa era una tecnica che usavano per ingannare le persone ignoranti.

Riguardo alla narrazione di Hazrat Ayesha (ra), Hazrat Musleh Maud (ra) afferma: “Sembra che le due persone menzionate che vennero dal Santo Profeta (sa) fossero in realtà degli angeli. Se fossero stati umani, sicuramente Hazrat Ayesha (ra) li avrebbe visti.  Sempre in relazione alla narrazione di Hazrat Ayesha (ra), Hazrat Musleh Maud (ra) afferma: “Si limita a dire che Allah l’Eccelso aveva informato il Santo Profeta (sa) attraverso i mezzi degli angeli che gli ebrei cercarono di lanciare un incantesimo su di lui. Ciò non significa che il Santo Profeta (sa) sia stato influenzato dall’incantesimo nel modo in cui le persone credono che gli incantesimi funzionino”.

Mentre questa narrazione manifesta l’ostilità degli ebrei verso il Santo Profeta (sa), diventa anche evidente che il Santo Profeta (sa) era un vero Profeta di Dio l’Eccelso. La ragione di ciò è che il Santo Profeta (sa) era stato informato da Dio Onnipotente di tutti gli stratagemmi che gli ebrei avevano schierato contro di lui. Quindi, che il Santo Profeta (sa) avesse ricevuto la conoscenza dell’Invisibile e che gli ebrei avessero fallito nei loro obiettivi sono chiari ed evidenti segni che il Santo Profeta (sa) è un vero Profeta.

Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib spiega in seguito che il seguendo il trattato di Hudaibiyyah, un ipocrita di discendenze ebraiche, il cui nome era Labid bin Asim, una volta lanciò un incantesimo contro il Santo Profeta (sa), Dio non voglia. Questo incantesimo fu lanciato legando ciocche di capelli ad un pettine, un incantesimo fu recitato su di esso e poi gettato in un pozzo. Le narrazioni e le storie intorno a questo incidente non sono autentiche e rendono difficile risalire al vero incidente. Ad ogni modo, se uno analizza i fatti e vi pondera con razionalità, diventa chiaro che questo incidente si rilega ad un temporaneo periodo di dimenticanza, risultato di uno stress eccessivo e disturbi fisici. Alcune persone malvagie nemiche si avvalsero di ciò e vociferarono che il Profeta dei musulmani era sotto l’effetto di un incantesimo, Che il cielo lo vieti. Tuttavia, Dio Onnipotente rapidamente ripristinò il Santo Profeta (sa) in salute e distrusse la falsa propaganda dei nemici e degli ipocriti.

Questa non è soltanto un’affermazione, il Santo Profeta (sa) stesso la rifiutò. Questo fatto fu successivamente elaborato in un Hadith. Hazrat Ayesha (ra) chiese al Santo Profeta (sa): “O Messaggero di Allah! C’è forse un Satan con me?” Il Profeta (sa) rispose: “Si.” Chiese poi se Satan fosse attaccato ad ogni essere umano. Il Profeta (sa) rispose affermativamente. Stupita, Hazrat Ayesha (ra) chiese: “O Messaggero di Allah (ra)! C’è un Satan attaccato a te?” Il Profeta (sa) rispose: “Si. Tuttavia, Dio ha garantito in me vittoria su Satan al punto che Satan stesso è diventato Musulmano.” Dopo questa asserzione, non vi è più spazio per dare credibilità alla rivendicazione che un ebreo, con l’aiuto di Satana, avesse potuto lanciare un incantesimo su qualcuno così elevato come il Santo Profeta (sa), causando in lui l’influenza di questa stregoneria satanica per un lungo periodo? Dio il Potente e il Magnifico ha continuamente affermato: “Allah ha decretato: ‘Sicuramente prevarrò, Io ed il Mio Messaggero’.” Significa che Dio ha registrato ciò ed ha decretato che Lui, insieme al Suo messaggero, saranno vittoriosi in tutte le ere e che nessun inganno satanico prevarrà su di loro.

Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib scrisse in seguito: “Se qualcuno dovesse considerare il contesto di questo incidente e prender in considerazione il metodo e le abitudini degli ebrei e degli ipocriti, allora non verrebbe difficile comprendere la verità su questo avvenimento. Innanzi tutto, è importante annotare che questo incidente di stregoneria ebbe luogo dopo il Trattato di Hudaibiyyah. È registrato in Tabqaat ibn Sa’ad che il Santo Profeta (sa) decise di praticare la Umrah in seguito ad un suo sogno. Mentre viaggiò per questa causa, i Quraish gli impedirono di entrare a Mecca, e a causa di ciò dovette ritornare indietro. Questo apparente fallimento causò immenso dolore, e i miscredenti e gli ipocriti cominciarono a deriderlo e ridicolizzarlo. Nella misura in cui colpì anche i musulmani sinceri, come è stato registrato in un Hadith, che persino un eminente Compagno come Hazrat ‘Umar (ra) fu in dubbio per un breve periodo a causa dell’apparente sconfitta. Durante questo periodo, il Santo Profeta (sa) divenne ansioso e preoccupato per quegli individui che erano deboli di fede, per timore di essere sottoposti a processo. Questa ansia influì naturalmente sulla salute del Santo Profeta (sa). A causa di questi motivi, ebbe un impatto psicologico e soffrì di amnesia temporanea [perdita della memoria].

Lo stress estremo influisce sugli esser umani in molti modi e persino i profeti di Dio non ne sono esentati. Quando gli ebrei e gli ipocriti assistettero che il Santo Profeta (sa) non stava bene durante quei giorni, che era molto stressato sia mentalmente che fisicamente e che soffriva di un incantesimo di dimenticanza, colsero questa opportunità (come era loro abitudine) per diffondere che avevano lanciato un incantesimo sul Santo Profeta (sa) e che la sua dimenticanza ecc., erano il risultato di questa stregoneria. Inoltre, come era loro abitudine da vecchia data, legarono i capelli attorno ad un pettine e lo seppellirono in un pozzo, come simbolo fisico.  Quando il Santo Profeta (sa) venne a conoscenza di questa presunta stregoneria, pregò ulteriormente Dio Onnipotente di porre fine a questo maleficio. Pertanto, Dio Onnipotente ascoltò le sue ardenti suppliche e gli manifestò la verità in una visione.

Il principio menzionato nel Sacro Corano è: [In arabo] “In altre parole, nessuno stregone può mai avere successo contro i profeti, in ogni caso, indipendentemente da come essi tentano di attaccare”. Alla luce di questo chiaro verdetto del Corano, troviamo: [In arabo] Ovvero, i trasgressori dicono: “Non segui nessuno tranne un uomo che è vittima dell’inganno.” La promessa di Dio riferita a “E un mago non prospererà, qualunque sia la sua abilità” fu adempiuta in piena gloria e grandezza.

Quindi, il riassunto degli eventi è:

  • Dopo il trattato di Hudaibiyyah, il Santo Profeta (sa) era naturalmente preoccupato che le persone potessero diventare fuorviate non comprendendo appieno la saggezza del trattato. Era un periodo di grande stress e durante quel periodo, a volte poteva dimenticare le questioni minori degli affari interni.
  • In secondo luogo, gli ebrei e gli ipocriti, che non avrebbero lasciato nulla di intentato per rendere questo fatto una base per diffamare l’Islam ed il suo santo fondatore (sa), colsero questi piccoli avvenimenti ed iniziarono a vociferare che avessero – Dio non voglia – lanciato un incantesimo sul profeta dei musulmani.
  • In terzo luogo, come simbolo esteriore della loro cosiddetta magia, queste persone malvagie usarono Labid bin Asim, un ipocrita di discendenza ebraica, per legare nodi di capelli intorno ai denti di un pettine e metterli nel pozzo per dar l’impressione di una Magia.
  •  Il quarto punto è che il Santo Profeta (sa) iniziò ad offrire ferventi suppliche, dicendo: “O Dio! Tu stesso dissolvi ed estingui disordine e rivelami la sua realtà in modo che io possa esporre questo inganno e in tal modo salvare le persone dalla mente semplice dai dubbi.” Quindi, Dio accettò questa preghiera e spalancò la realtà affinché tutti potessero vederla.  
  • Il quinto punto è che Dio Onnipotente ha denunciato la furberia di Labid bin Asim, sulla quale il Santo Profeta (sa), accompagnato da alcuni testimoni, procedette al pozzo, seppellì il pettine e coprì totalmente il pozzo, così che la questione potesse finire una volta per tutte.

Alla fine, l’unica questione rimanente è: Com’è possibile che il Santo Profeta (sa), un Profeta di uno stato così elevato, che è in realtà il più grandioso di tutti i Profeti, potesse cadere vittima di episodi di oblio? Quindi, in risposta a ciò, non era altro che un essere umano legato alle leggi della natura. Questo è il motivo per cui Dio l’Onnipotente, rivolgendosi al Santo Profeta (sa) nel Sacro Corano, dichiarò: “O Messaggero, di loro: “Io sono solo un essere umano come voi, e sono soggetto a tutte quelle leggi cui gli altri esseri umani sono soggetti. Tuttavia, sono anche un Profeta di Dio e mi è stata concessa la Rivelazione Divina da Dio per guidare l’umanità.” – Questa è una traduzione basata sui commentari del verso.

Nella prima parte di “Seeratul Mahdi”, narrazione n. 75, si afferma che un giorno un Hindu, che era pieno di pregiudizi e viveva in Gujrat, venne a Qadian. Era un esperto nell’arte dell’ipnotismo e sedette in un raduno del Messia Promesso (as) e segretamente iniziò a focalizzare la sua attenzione sul Messia Promesso (as), cosicché potesse influenzarlo nell’esternare alcuni atti inappropriati e quindi rendere il Messia Promesso (as) oggetto di derisione e ridicolo. Tutto ad un tratto, urlò fortemente e scappò via. Quando gli fu chiesto che cosa gli accadde, disse che quando focalizzò la sua attenzione su Mirza Sahib, gli sembrò come se un leone feroce fosse in piedi davanti a lui, pronto a balzare da un momento all’altro. Perciò divenne terrorizzato e scappò via. Dal momento che il Messia Promesso (as) era al servizio del Santo Profeta (sa), Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib scrisse: “Se il servo tiene uno stato tale per cui Dio Onnipotente non gli permette di esser ipnotizzato, allora come può uno credere che il maestro – ovvero il Santo Profeta (sa) – fosse ipnotizzato da un ebreo, Dio non voglia?”

In conclusione, leggerò i detti del Giusto Arbitro di quest’era [Ovvero il Messia Promesso (as)] che prevalgono su qualsiasi commentario e spiegazione. In uno dei suoi raduni, una persona domandò al Messia Promesso (as) cosa pensò circa l’incidente in cui gli ipocriti sostennero di aver lanciato un incantesimo sul Santo Profeta (sa). Il Messia Promesso (as) affermò: “La stregoneria è anche opera di Satana. Non deve essere lo stato di un profeta o di un messaggero di subire l’influenza di un incantesimo. Piuttosto, tutti gli incantesimi vengono spezzati quando entrano in contatto con un profeta, proprio come Dio Onnipotente afferma nel Sacro Corano: [Arabo] “E un mago non prospererà, per quanto possa essere abile”. “Osserva, Il profeta Mosè fu affrontato dai maghi, non fu Mosè vincitore? Dire che il Santo Profeta (sa) fu stato influenzato dalla magia è assolutamente scorretto e non possiamo mai accettare che ci sia alcuna verità in questa materia.” Per dire che il Santo Profeta (sa) fu sotto incantesimo, ci mancherebbe il cielo, in cui la sua memoria fu colpita è completamente falso. Ogni lode appartiene ad Allah per averci fatto accettare l’Imam di questo tempo, attraverso il quale possiamo riconoscere il vero rango e lo status del Santo Profeta (sa)”.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: 
https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-03-08.html