Il Sacro Corano
Il Corano, l’ultimo Testamento di Dio, è la fonte primaria della fede e della pratica religiosa musulmana, dunque: il testo sacro della religione islamica. Affronta ogni argomento che ci riguardi in quanto esseri umani: saggezza, dottrina, culto e legge.
Un tema centrale è il rapporto tra Dio e le sue creature. Nello stesso tempo, fornisce le linee guida per una società giusta, per un corretto comportamento degli uomini e per un equo sistema economico.
La seconda fonte è la sunnah.
Il Corano ha priorità sulla sunnah, costituendo dunque la fonte di ispirazione primaria. In caso di dubbi, quanto si afferma nella sunnah deve essere riconsiderato alla luce degli precetti coranici.
Per i credenti il Sacro Corano è il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Allah (Iddio) a Muhammad (Muhammad – Dio lo Benedica e gli doni la Pace) tramite l’arcangelo Jibril, destinato ad ogni uomo sulla terra senza distinzione di etnia, epoca e paese e rappresenta una guida, per l’uomo, in tutti gli aspetti della vita.
Il Santo Corano (arabo: al-Qur’an; letteralmente: “la lettura” o “la recitazione salmodiata”) è diviso in 30 sezioni per un totale di 114 capitoli (sure), a loro volta divise in un numero variabile di versetti. Le sure sono divise in meccane e medinesi, a seconda del periodo storico in cui furono rivelate. Le prime sono state rivelate prima dell’emigrazione (Egira) di Muhammad (La pace sia su di lui) da Mecca a Medina, le seconde sono invece successive all’emigrazione.
«Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati, coloro che credono nell’invisibile, assolvono all’orazione e donano di ciò di cui Noi li abbiamo provvisti, coloro che credono in ciò che è stato fatto scendere su di te e in ciò che stato fatto scendere prima di te e che credono fermamente all’altra vita. Quelli seguono la guida del loro Signore; quelli sono coloro che prospereranno. In verità [per] quelli che non credono, non fa differenza che tu li avverta oppure no: non crederanno». (Corano 2:3-7)
Allo stesso tempo, rappresenta una conferma dei libri sacri che lo hanno preceduto:
«E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo preservato da ogni alterazione. Giudica tra loro secondo quello che Dio ha fatto scendere, non conformarti alle loro passioni allontanandoti dalla verità che ti è giunta». (Corano 5:49)
Il Nobile Corano, tuttavia, prevale sui testi sacri che lo hanno preceduto perché è venuto ad aggiornare e ristabilire la religione di Dio, a correggere gli errori creatisi nel tempo e a riproporre il più autentico messaggio.
Lingua Araba esplicita
Il Corano è un testo in buona parte semplice, chiaro, preciso, di facile lettura e comprensione. Allo stesso tempo racchiude misteri che tuttora rimangono inspiegati. Considera tutti settori della vita e tematiche di vario ordine di complessità. Chiunque apra il Libro sacro riesce a capirlo e assimilarlo.
Ogni qualvolta sembra che il testo parli col lettore nel proprio contesto! Ovviamente il livello culturale del lettore avrà la sua incidenza ma anche un giovane senza grande erudizione può affrontarne la lettura. Il Corano è voluminoso più o meno quanto la Bibbia. Come se fosse un server di semantica misurata in base all’esigenza dell’utente finale.
«In verità esso [Il corano] è davvero ciò che il Signore dei mondi ha rivelato, è sceso con esso lo Spirito fedele, sul cuore tuo, affinché tu fossi un ammonitore in lingua araba esplicita. E già era nelle scritture degli antichi». (Corano 26:193-197)
«E così abbiamo fatto scendere una norma in lingua araba. Se segui i loro desideri dopo quel che ti è giunto della Sapienza, non avrai, davanti ad Allah, né patrono né difensore». (Corano 13:38)
Mirza Ghulam Ahmad (La pace sia su di lui) ha detto che ogni mussulmano debba sapere “un minimo di arabo” per iniziare la lettura del Corano e poter comunicare con i propri fratelli. Inoltre iniziò ad scrivere un libro (minan-ur-rahman) in cui dimostrò che l’arabo era la “madre di tutte le lingue”. Non essendo arabo di nascita, non avendo frequentato atenei arabi, non avendo contatti con gli arabi, egli scrisse in difesa dell’Islam e il Santo Profeta acclamati testi accademici in arabo.
Proprio l’arabo è uno fra i miracoli a suo credito. Una notte Allah azawajal gli rivelò 50.000 parole-radici dell’arabo. L’indomani il Messia Promesso (La pace sia su di lui) aveva padronanza della lingua araba.
Libro protetto
Memorizzato da Muhammad (La pace sia su di lui) e dettato ai suoi Compagni, la sua scrittura venne affidata agli scribi che ne riscontrarono l’esattezza mentre il Santo Profeta (La pace sia su di lui) era in vita. Non una parola di quelle che compongono i 114 capitoli è stata cambiata nel corso dei secoli e di conseguenza il Corano è l’unico, miracoloso testo rivelato a Muhammad
(Iddio lo Benedica e l’Abbia in gloria) quattordici secoli fa.
La lingua dell’ultimo testo sacro rivelato da Dio è tuttora una lingua viva ed è ancora parlata e compresa da milioni di persone. Il messaggio coranico è quindi alla portata di ogni persona che padroneggia un minimo di arabo e, attraverso le traduzioni, all’intera umanità. Ogni musulmano del mondo (83% circa dei musulmani non sono arabi) conoscono a memoria parecchi versi del Corano fra cui la prima sura (capitolo) Al-fatiha ripetute più volte nelle salat (preghiere) quotidiane.
«Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati» (Corano 2:3)
«Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi» (Corano 15:10)
«E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo preservato da ogni alterazione».(Corano 5:49)
Eppure i nemici dell’Islam e/o i tentativi di destabilizzarlo non sono mai mancati. Una certa misura di successo l’hanno avuta a seguito già dall’uccisione dei khulafa-e-rashideen, Abu Bakr, Hazrat Omar, Hazrat Usman e Hazrat Ali (Iddio sia contento di loro). Regressione e conflitti interni hanno caratterizzato, nel tempo, l’ummah mentre la sua fonte di ispirazione è rimasta illesa! Il dna coranico non ammette interferenze di sorta. Versioni apocrifi del testo sacro Islamico non esistono.
Liturgia
Sebbene il Sublime Corano sia stato tradotto in quasi tutte le lingue, i musulmani utilizzano tali traduzioni solo come strumenti ausiliari per lo studio e la comprensione dell’originale in arabo; la recitazione liturgica da parte del fedele musulmano deve avvenire, sempre e comunque in arabo, essendo il Corano “Parola di Dio” ( kalimat Allah ).
Le tecniche di recitazione si chiamano Tawjid. …«E recita il Corano lentamente, distintamente». (Corano 73:5)
La salat, la preghiera islamica canonica, contiene versetti del Corano. In pratica, consiste nella recitazione di alcune sure. Una deve essere Al-Fatiha, la prima sura, “di apertura”. Le altre vengono scelte fra le 114 del Libro.
Un musulmano deve quindi memorizzare almeno alcuni versetti del Sublime Corano oltre ai sette della Sura Al-Fatiha. Uno/a che ha memorizzato tutto il Corano è chiamato/a Hafiz/Hafiza. La salat viene guidata da chi ha maggiore conoscenza del Sacro Corano.