Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 21 giugno 2019.

Il 21 giugno 2019, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak di Islamabad, Tilford, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha così espresso:

Nel sermone precedente, ho narrato alcuni incidenti riguardanti Hazrat Zaid bin Harithah (ra). Ho menzionato che il Santo Profeta (sa) infine sposò Hazrat Zainab bint Jahash (ra).

“Al momento del matrimonio, Hazrat Zainab bin Jahash (ra) aveva 35 anni, ed in luce alle circostanze dell’epoca in Arabia, tale età era considerata di mezza-età o anziana. Hazrat Zainab (ra) era una donna altamente retta, pia e benestante. Hazrat Aisha (ra) lodò molto le virtù e la purezza di Hazrat Zainab (ra) e spesso diceva: “Non ho mai visto una donna più pia di Zainab. Era molto retta e sincera, era molto gentile nei confronti dei parenti, era molto generosa e lavorava instancabilmente per il bene e per raggiungere la vicinanza divina. L’unica cosa era che il suo temperamento era un po’ riscaldato, ma subito dopo sentiva rimorso da sé”.

Hazrat Aisha (ra) riferisce: “In un’occasione, il Santo Profeta (sa) ci disse ‘chi tra voi ha le mani più lunghe, sarà il primo, dopo di me, a morire ed unirsi a me’.” Hazrat Aisha (ra) afferma che: “Abbiamo dedotto che ciò indicasse la fisicità delle nostre mani e spesso ci misuravamo le mani a vicenda. Tuttavia, quando il Santo Profeta (sa) morì e Zainab bin Jahash (ra) fu la prima a lasciare questo mondo dopo di lui, fu allora che il segreto si rivelò a noi e che la parola ‘mano’ si riferiva invece alla carità e all’elemosina, e non ad una mano fisica.”

Gli ipocriti iniziarono una campagna infondata di false voci dopo il matrimonio di Hazrat Zainab bin Jahash (ra) con il Santo Profeta (sa). Diffusero false voci secondo cui il Santo Profeta (sa) era (Dio lo proibisca) estasiato dalla bellezza di Hazrat Zainab bint Jahash (ra), che era allora sposata con il suo figlio adottivo Hazrat Zaid bin Harithah (ra). Gli ipocriti assunsero che il Santo Profeta (sa) costrinse il suo figlio adottivo a divorziare dalla moglie, in modo che il Santo Profeta (sa) potesse sposarla.

Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib scrive che, poiché lo scopo di questo matrimonio era di eliminare le abitudini ignoranti, era inevitabile che tali accuse venissero sollevate. Gli ipocriti distorcono e travisano una semplice tradizione in cui, il Santo Profeta (sa) una volta si recò a casa di Zaid bin Harithah (ra) per chiamarlo, ed egli non era a casa. Quindi Hazrat Zainab (ra) si presentò alla porta principale e gli disse: “O profeta di Dio, possano i miei genitori essere sacrificati per te, per favore, entra”. Il Santo Profeta (sa) declinò e tornò indietro. Alcuni narratori bugiardi e deboli hanno riferito di questa incidenza in un modo molto spiacevole, dicendo che mentre Hazrat Zainab bint Jahash (ra) si precipitò alla porta, dopo aver riconosciuto la voce del Santo Profeta (sa), non indossava il suo velo e ciò rivelò la sua bellezza al Santo Profeta (sa), che (Dio lo proibisca) infatuato dalla sua bellezza, chiese a Hazrat Zaid (ra) di divorziare da lei. Questo invero sono fabbricazioni completamente false e senza fondamento.

Mentre le verità dei fatti sono registrate nel libro più autentico dei Hadith, Il Bukhari; si afferma che Zaid (ra) si presentò davanti al Santo Profeta (sa) e si lamentò del carattere acceso e del comportamento aspro di Zainab (ra), menzionato anche nel sermone precedente. Sentendo ciò, il Santo Profeta (sa) rispose: “Temete Dio e non divorziare da lei”. Questa narrazione altamente autentica rende false e inaffidabili tutte le altre versioni di questi eventi.

Anche la logica non supporta queste accuse, poiché Zainab (ra) era la cugina paterna del Santo Profeta (sa) che chiaramente l’aveva sempre vista come una cugina, poiché il comandamento divino del Purdah (velo) non fu rivelato sino a dopo il matrimonio di Hazrat Zainab (ra) e il Santo Profeta (sa), rendendo ogni accusa come una menzogna chiara e sfacciata.

Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib scrive nel suo libro, Seerat Khatamun Nabiyyin: “Nel contesto di questa storia inventata, andrebbe specialmente ricordato che tale epoca fu un’era della storia islamica dove gli ipocriti di Medina erano al loro massimo vigore. Una cospirazione a tutti gli effetti per diffamare l’Islam ed il suo fondatore fu covata sotto la guida di ‘Abdullah bin Ubayy bin Sulul. Era loro abitudine architettare racconti falsi ed inventati e propagarli in segreto; o se un fatto reale fosse stato qualcos’altro, lo avrebbero distorto aggiungendo cento bugie e iniziando a pubblicizzarlo di nascosto. Come tale, nella Surah Al-Ahzab del Sacro Corano, dove è stato accennato il matrimonio di Hazrat Zainab (ra), gli ipocriti di Medina sono stati menzionati in modo particolare in parallelo. Riferendosi ai loro atti di malizia, Allah l’Eccelso afferma: “Se gli ipocriti e color che hanno il cuore malato e colore che diffondono dicerie infondate nella città (Medina) non la smettono, Noi, per certo, ti faremo muovere contro di loro. Allora non vi si attarderanno intorno, se non per poco.” [33:61]

Poco dopo questa incidenza, accadde il terribile incidente della calunnia nei confronti di Hazrat Aisha (ra). ‘Abdullah bin Ubayy Sulul e i suoi disgraziati seguaci diffusero questa bugia così ampiamente e disseminarono una menzogna così distorta ed ingannevole per creare disordini tra i musulmani. Diffusero voci in modo surrettizio e questo significò che il Santo Profeta (sa) ei suoi stimati compagni non avrebbero avuto la possibilità di confutarli apertamente.

Sir William Muir era un amaro critico dell’Islam. Pur essendo uno storico, quando trovò un riferimento nella letteratura musulmana su questa incidenza, ne approfittò come grande opportunità per criticare il Santo Profeta (sa). Non analizzò criticamente l’incidenza nel suo giusto contesto. Fece anche un’osservazione dolorosa dicendo che “…con l’avanzamento dell’età del Profeta (sa), anche le sue passione carnali sono cresciute”. – Dio lo proibisca – Sir William Muir attribuì i matrimoni del Santo Profeta (sa) alle passioni carnali, che Dio lo vieti.

Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib ha respinto questa asserzione ridicola dicendo: “Indubbiamente, è un fatto storico che il Santo Profeta (sa) si sia sposato più di una volta e la storia stabilisce anche che, con l’eccezione di Hazrat Khadijah (ra), tutti questi matrimoni hanno avuto luogo in un’epoca, che può essere descritta come un’età di vecchiaia. Tuttavia, senza alcuna prova storica, piuttosto, in contraddizione con i chiari fatti storici, affermare che i matrimoni del Santo Profeta (sa) erano (Dio lo proibisca) dovuti alle passioni carnali, è ben lontano da ciò che si definisce la grandezza di uno storico, e persino ulteriormente ancora più lontano dalla grandezza di un uomo nobile. Il signor Muir non era ignaro del fatto che all’età di venticinque anni, il Santo Profeta (sa) sposò una vedova quarantenne anziana (Hazrat Khadijah (ra)), adempiendo a questa relazione fino all’età di cinquant’anni, con una tale integrità e lealtà che non può essere trovata da nessun’altra parte. Solo dopo il suo decesso e fino all’età di cinquantacinque anni, il Santo Profeta (sa) aveva praticamente una sola moglie, e questa moglie (Hazrat Saudah (ra)) era anch’ella una vedova ed una signora di età avanzata.

Sir William Muir non era completamente inconsapevole del fatto storico ove il popolo di Mecca mandò una delegazione al Santo Profeta (sa), guidata da ‘Utbah bin Rabi’, chiedendogli di smettere di predicare l’Islam. Oltre a tentare di corromperlo con ricchezze e potere, lo supplicarono che se si sarebbe accontentato di sposare una ragazza degna, e che quindi si sarebbe astenuto dal parlare male della loro religione e di astenersi dal predicare questa nuova fede, sarebbero stati pronti a dargli qualsiasi ragazza lui desiderasse. All’epoca, il Santo Profeta (sa) non era molto vecchio, e fisicamente forte, respinse tutte queste offerte per continuare a diffondere il messaggio dell’Islam. Questo avvenimento storico non era nemmeno nascosto agli occhi del Sig. Muir, quando prima del suo divino incarico – cioè, fino ai quarant’anni – il popolo della Mecca considerava il Santo Profeta (sa) un uomo dal carattere impeccabile. Tuttavia, nonostante tutte queste testimonianze, il Sig. Muir scelse di scrivere che, dopo i cinquantacinque anni, il Santo Profeta (sa) si abbandonò alla sessualità ed alla lussuria, nonostante i suoi declinati punti di forza e le crescenti responsabilità.

Chiunque è libero di dire ciò che desidera e nessuno ha il diritto di poter fermare la lingua e la penna di una persona. Ma una persona intelligente non dovrebbe fare una dichiarazione che il buon senso rifiuta. Infatti, tutti questi matrimoni del Santo Profeta (sa) che hanno avuto luogo nella sua vecchiaia dimostrano che non erano motivati dai desideri carnali. Una persona malvagia cerca un motivo malvagio nelle azioni degli altri e, a causa del suo approccio immorale, è spesso incapace di capire le intenzioni pure degli altri. Questo dovrebbe essere chiaro che nell’Islam, lo scopo del matrimonio non è che un uomo e una donna possano unirsi per soddisfare i loro desideri carnali. Sebbene l’unione dell’uomo e della donna sia uno scopo genuino del matrimonio, affinché la vita umana possa continuare, ci sono anche molti altri scopi salutari. ‘E Allah soltanto è l’aiuto contro ciò che essi sostengono.’

Hazrat Khalifatul Masih II (ra) ha spiegato che Dio Onnipotente desiderava dimostrare al popolo che il Santo Profeta (sa) non aveva prole maschile; si tratti di sangue o per legge. Quando le persone adottano i bambini, sono considerati loro figli per legge. Il Santo Profeta (sa) non aveva un figlio biologico, ma secondo la costituzione nazionale e la legge del paese in quel momento, aveva dei figli, cui Hazrat Zaid (ra) era un esempio. La gente lo chiamava con il nome di Ibn Muhammad (figlio di Muhammad). Attraverso l’incidente del matrimonio con Hazrat Zainab (ra), Dio Onnipotente stabilì che i propri figli sono solo quelli nati secondo le leggi della natura, ovvero i bambini biologici. La divina saggezza dietro questa incidenza era che quando Zaid divorziò da sua moglie, lei sarebbe entrata nel matrimonio del Santo Profeta (sa) in un modo che avrebbe potuto stabilire che, sebbene uno potesse avere figli adottivi secondo la legge del paese, essi non sarebbero stati eguali ai figli biologici.  

In riferimento a come il Santo Profeta (sa) trattava gli schiavi liberati, Hazrat Mirza Bashir Ahmad Sahib scrive che in molte occasioni, il Santo Profeta (sa) nominò il suo schiavo liberato, Zaid bin Harithah (ra), e suo figlio Usamah (ra) come comandanti di molte campagne militari stabilendo vera uguaglianza. Hazrat Zaid (ra) partecipò alle battaglie di Badr, Uhud, Khandaq, il Trattato di Hudaibiya e la Battaglia di Khaybar accanto al Santo Profeta (sa). È considerato uno degli arcieri più esperti del Santo Profeta (sa). Il Santo Profeta (sa) nominò Hazrat Zaid (ra) capo della Mecca alla sua partenza per la spedizione di Muraisi (un altro nome per Banu Mustaliq). Hazrat Aisha (ra) narra: “Ogniqualvolta il Messaggero di Allah (sa) ha inviato Hazrat Zaid (ra) con un esercito, lo ha sempre nominato come Leader”.

Dopo la conclusione della Battaglia di Badr, il Santo Profeta (sa), mentre se ne stava andando via, inviò Zaid bin Harithah (ra) verso Medina e gli ordinò di recarsi in anticipo per informare la gente di Medina della buona notizia della vittoria. Quindi, Zaid arrivò a Medina prima del Santo Profeta (sa) e informò tutti della vittoria. Ciò rese i Compagni molto festanti a causa del grande successo dell’Islam.

Hazrat Zaid bin Harithah (ra) fu anche inviato in una spedizione verso Qardah durante il 3 Hijri e dal suo ritorno con successo a Medina da questa spedizione, si narra che il Messaggero di Allah (sa) lo accolse calorosamente. Durante il mese di Sha’ban, nel quinto anno dopo la migrazione, quando il Santo Profeta (sa) chiese alle persone di unirsi alla spedizione verso i Banu Mustaliq, secondo alcune narrazioni, il Profeta di Allah (sa) nominò Hazrat Zaid bin Harithah (ra) come l’Amir di Medina. Il giorno della spedizione di Khandaq, la bandiera dei compagni emigranti era anche nelle mani di Zaid bin Harithah (ra).

La menzione di Hazrat Zaid bin Harithah (ra) continuerà in futuro.

A seguire, ci sono alcune notizie tristi. La rispettabile Maryam Salman Gul Sahiba, che era figlia di Mubarak Ahmad Siddiqui Sahib, è scomparsa il 17 giugno, all’età di 25 anni. Ad Allah apparteniamo ed Egli faremo ritorno. La sua malattia è stata scoperta solo pochi giorni fa. Quando si ammalò gravemente, fu ricoverata in ospedale, ma il decreto divino prevalse e non fu in grado di riprendere la sua salute.

Tutti coloro che la conoscevano hanno detto della defunta che era una persona molto amorevole e cortese. Era molto regolare nelle sue preghiere quotidiane; era empatica e disponibile per gli altri. Possedeva una relazione d’amore con il Khilafat. A parte i suoi genitori e suo marito, ha lasciato le sue due figlie di nome Nayab e Zarya – Nayab ha cinque anni e Zarya ne ha uno e mezzo.

Che Allah abbia misericordia di lei e le conceda il perdono, e proprio come la speranza che questa ragazza ha avuto riguardo al suo Signore, possa Allah l’Onnipotente trattarla con un amore ancora più grande, e possa Lui prenderla nell’abbraccio del Suo amore e continuare ad elevare il suo stato nel paradiso.

Possa Dio Onnipotente tenere sempre le sue figlie nella Sua protezione e nel Suo rifugio e possa accettare tutte le preghiere che ha offerto per le sue figlie. Possa Egli garantire ai suoi genitori vera pazienza e coraggio; possano anch’essi essere completamente rassegnati dal profondo del loro cuore alla volontà di Dio e possano allevare le sue figlie in modo esemplare. Possa Allah consentire a suo marito di dare loro l’amore sia di una madre che di un padre, e che Allah continui ad elevare il suo status in paradiso.

Dopo le preghiere del venerdì, offrirò la sua preghiera funebre – tutti dovrebbero unirsi a me in questa preghiera. Andrò all’esterno a condurre la preghiera funebre. Quelli di voi che sono dentro, dovrebbero rimanere qui.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-06-21.html