Hazrat Mirza Ghulam Ahmad
Mirza Ghulam Ahmad (La pace sia su di lui) (1835-1908) nasce e vive per la maggior parte della sua vita a Qadian (nello stato indiano del Punjab). Scrive più di 80 libri. Tra il 1880 e il 1884 scrive Braheen-e-Ahmadiyya, un’opera in quattro volumi finalizzata a difendere l’Islam dagli attacchi di altre fedi.
Per tale ragione, il testo viene accolto per questo con grande fiducia e fervore nel mondo accademico musulmano.
Nel 1889 dichiara di aver ricevuto una rivelazione divina che lo portò a fondare una comunità (Ahmadiyya) dedicata alla rinascita ─ promessa da Dio e profetizzata nel Sacro Corano (9:33, 48:29, 61:10) e dal Profeta dell’Islam Muhammad
(che Allah lo benedica e l’abbia in gloria) ─ dell’Islam.
Nel 1891, Ahmad (La pace sia su di lui) proclama di essere sia il masih (messia ovvero la seconda venuta di Cristo) e il Mahdi (riformatore) atteso da varie religioni, nei tempi ultimi, per restaurare la fede. Il fondatore del movimento Ahmadiyya un’interpretazione coerente e non-violenta della resurrezione di Gesù secondo la quale egli fu crocifisso e sopravvisse alla crocifissione. Posto nel sepolcro ancora in vita all’interno del sepolcro, venne curato in segreto con il Marham-i-Isa (letteralmente: l’unguento di Gesù, di cui si trova traccia nel Canone di Avicenna e in molti altri testi medici antichi). Guarito che fu, lasciò in segreto la Palestina per dirigersi a Oriente e la sua missione biblica: predicare il Vangelo alle tribù perdute di Israele, stanziate in buona parte nei territori degli attuali Afghanistan e Kashmir. Gesù (La pace sia su di lui), profeta di Dio, figlio della vergine Mariae conosciuto in Oriente con il nome di Yuz Asaf, morì in tarda età in terra kashmira dove, ancora oggi, può essere visitata la sua tomba.
Ahmad (La pace sia su di lui) muore a Lahore il 26 maggio 1908 ed è sepolto a Qadian che resta oggi un importante punto di riferimento per il movimento.
Il suo successore, il medico Hazrat Maulvi Nooruddin (1841-1914), viene eletto come Khalifah (Califfo – Guida spirituale) ed inizia ad organizzare la diffusione del messaggio del Ahmadiyyat in India e all’estero. Alla morte del secondo Califfo
, la guida del movimento passò nelle mani dal figlio di Ahmad (La pace sia su di lui), Hazrat Mirza Bashiruddin Mahmud Ahmad (1889-1965) e poi di Hazrat Mirza Nasir Ahmad (1909-1982).
L’attuale (quinto) Khalifa del movimento, Hazrat Mirza Masroor Ahmad, è stato eletto nel 2003, succedendo ad Hazrat Mirza Tahir Ahmad.
Storia e famiglia
Il padre di Hadhrat Mirza Ghulam Ahmad (La pace sia su di lui) si chiamava Mirza Ghulam Murtaza, sua madre Chiragh Bibi.
Hadhrat Ahmad (as) appartiene al ramo Birlas della nobile famiglia dei Mughal. Il cognome di questa famiglia è Mirza.
Mirza Hadi Beg ne è l’antenato. Emigrò in India nel 1530 dalla nativa Samarcanda ─ antica città dell’ impero Persiano, celebre snodo sulla Via della seta, tra l’Europa e la Cina ─ assieme a duecento familiari durante il regno del re Mughal Zaheer-u-Din Babur (primo imperatore Moghul i India). Si insediarono lungo il fiume Beyas, nella provincia indiana del Punjab.
Mirza Hadi Beg fu nominato Qazi (giudice) con giurisdizione su circa settanta villaggi intorno a Qadian. Fondò un villaggio denominato, in principio, Islampur, poi: Islampur Qazi Majhi, Qazi Majhi, Qazian, e, infine, Qadian.
La città si trova a circa 112 chilometri ad est di Lahore, nel distretto di Gurdaspur, nella provincia indiana del Punjab. In questa città santa nacque Hazrat Mirza Ghulam Ahmad, il Messiah Promesso (La pace sia su di lui), il santo fondatore della Jama’at Ahmadiyya (movimento Ahmadiyya nell’Islam) che vi spese la maggior parte della sua vita.
La famiglia di Hadhrat Messiah Promesso (La pace sia su di lui) ebbe alti carichi ufficiali nell’amministrazione Mughal.
Con la perdita di potere dei Moghul, a favore dei Sikh, la stessa famiglia perse diritti e privilegi e gran parte del territorio su cui aveva giurisdizione.
La situazione era così difficile che dovette riparare, per sedici anni, nella provincia meridionale di Kapurthala. Fece nuovamente ritorno a Qadian durante il regno del maharajah Ranjeet Singh (1780-1839). Sotto il governo britannico, alla famiglia vennero ri-assegnati i loro diritti di proprietà a Qadian e dintorni.
Hadhrat Mirza Ghulam Ahmad (La pace sia su di lui), il Messiah Promesso e Mahdi, nacque il venerdì 13 febbraio 1835, all’alba, con la sorella gemella Janat che morì dopo alcuni giorni. Gli venne assegnato un tutore privato, nel 1842, per la sua formazione di base che gli impartì gli insegnamenti del Sacro Corano e di alcuni testi della letteratura persiana. Successivamente imparò l’urdu, l’arabo e il persiano e si dedicò, seguito da due altri tutori, allo studio della filosofia e della logica.
A diciassette anni suo padre, un rinomato Hakim (medico), gli trasmise molte conoscenze di medicina naturale.
A livello religioso si coltivò molto autonomamente, leggendo libri religiosi e ragionando sugli insegnamenti del Sacro Corano.
L’infanzia di Hadhrat Ahmad fu felice. Nonostante l’appartenenza ad una famiglia benestante, evitò di perdere tempo in attività effimere anche se non trascurò il nuoto e l’equitazione Le sue abitudini semplici e raffinate gli valsero presto una buona reputazione.
Nel 1852 si sposò con Hurmat Bibi, la figlia del suo zio materno. Da questa sua prima unione, nacquero i suoi due figli Hadhrat Mirza Sultan Ahmad (1853-1931) e Mirza Fazal Ahmad (1855-1904).
Anche se sposato, spese la maggior parte del suo tempo in solitudine, meditazione e preghiera. Il padre ─ che lo soprannominava Maseetar (uno che ama spendere tempo nel culto divino nella moschea) ─ voleva impegnarlo in un lavoro prestigioso ma Hadhrat Ahmad non era d’accordo. Tuttavia, da figlio responsabile, collaborò negli affari di famiglia.
In 1864 si trasferì a Sialkot dove lavorò come segretario, per quattro anni, in tribunale. Continuava a spendere, tuttavia, la maggior parte del suo tempo nello studio del Sacro Corano, nelle preghiere, nello studio dei libri religiosi o nei dibattiti accesi con i missionari cristiani della città.
Nel 1868 si dimise dopo che il padre lo richiamò a Qadian. Sua madre morì prima che potesse raggiungere la città.