Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 12 aprile 2019.
Il 12 aprile 2019, Hazrat Khalifatul-Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il sermone del venerdì nella moschea di Baitul Futuh a Londra, Regno Unito.
Dopo aver recitato il Tashahud e Surah Al-Fatiha, Hazoor Anwar (aba) ha così espresso:
Il nome del primo dei compagni Badri che menzionerò quest’oggi è Hazrat Hussain bin Haris (ra). Il nome di sua madre era Suhaila bint Khazai ed apparteneva alla tribù di Banu Muttalib bin ‘Abdi Manaaf. Il Santo Profeta (sa) stabilì un legame di fratellanza tra Hazrat Hussain (ra) e Hazrat ‘Abdullah bin Jubair (ra). Hazrat Hussain (ra) partecipò in tutte le battaglie al fianco del Santo Profeta (sa), comprese le Battaglie di Badr e Uhud. I due fratelli di Hazrat Hussain – Hazrat ‘Ubaidah (ra) e Hazrat Tufail (ra) – parteciparono anch’essi nella Battaglia di Badr. Hazrat Hussain morì nel 32AH.
Il prossimo compagno è Hazrat Safwan (ra). Il nome di suo padre era Wahab bin Rabi’ah. Il titolo di Hazrat Safwan era Abu ‘Amr. Apparteneva alla tribù dei Banu Haris bin Fehr. Il nome di sua madre era Daad bint Hajdam, ed era conosciuta come “Baidaa”. Per questo motivo, Hazrat Safwan veniva anche riferito come “Ibn Baidaa” [il figlio di Baidaa]. Esistono anche diverse opinioni circa il suo decesso. Secondo alcuni, fu martirizzato da Tu’aimah bin ‘Adi durante la Battaglia di Badr. Secondo un’altra narrazione non fu martirizzato durante la Battaglia di Badr, piuttosto partecipò in tutte le battaglia al fianco del Santo Profeta (sa), compresa la Battaglia di Badr.
Il prossimo compagno che menzionerò è Hazrat Mubashir bin ‘Adb-il-Munzir (ra). Il nome di suo padre era ‘Abd-ul-Munzir e il nome di sua madre era Nasiba bint Zaid. Apparteneva al clan di Banu ‘Amr bin ‘Auf della tribù degli Aus. Hazrat Mubashir partecipò nelle battaglie di Badr dove fu martirizzato.
Hazrat ‘Abdullah bin ‘Amr bin Haram (ra) riferisce: “Ho avuto un sogno prima della battaglia di Uhud dove Hazrat Mubashir bin ‘Abd-il-Munzir mi diceva che mi sarei unito a loro in pochi giorni.” Gli ho domandato, “dove sei tu?” In risposta, disse: “Siamo in paradiso. Mangiamo e beviamo ogni volta che lo desideriamo.” Gli chiesi, sei stato martirizzato durante la Battaglia di Badr? Egli rispose: “Invero, sono certamente stato martirizzato, tuttavia, sono stato risuscitato un’altra volta.” Quel compagno menzionò questo sogno al Santo Profeta (sa), al quale il Santo Profeta (sa) disse: “Oh Abu Jabir! Questa è la realtà del martirio. Un martire ritorna ad Allah e vaga liberamente.”
Col supporto di narrazioni autentiche, Tibrani riferisce di un incidente in autorità di Ibn Mas’ud in cui afferma: “Dio certamente collocherà le anime dei compagni del Santo Profeta (sa) che furono martirizzate nel giorno di Badr tra gli uccelli verdi in cielo, dove mangeranno e berranno ovunque, a loro piacimento. Saranno proprio in questo stato quando il loro Signore apparirà davanti a loro e Dirà loro: “O miei servi” Cosa desiderate?” a ciò, risponderanno “O nostro Signore! C’è qualcosa di più grande del fatto che siamo già entrati in paradiso?”
Dio Onnipotente domanderà ancora: “Cosa desiderate?” Alla quarta occasione in cui verrà domandato tale proposito, i compagni diranno: “Riporta le nostre anime nei nostri corpi, affinché possiamo esser martirizzati di nuovo nella stessa maniera in cui fummo martirizzati in precedenza.”
Il prossimo compagno che menzionerò è Hazrat Warqa bin Ayas (ra). C’è una differenza di opinioni circa il suo nome. Oltre a “Warqa”, il suo nome è stato anche registrato come “Wadfa” e “Wadqa”. Il nome di suo padre era Ayas bin Amr. Proveniva dal clan di Banu Lozaan bin Ghanam della tribù dei Khazraj. Secondo una narrazione di ‘Alama bin Ishaaq, Hazrat Warqa ebbe l’opportunità di partecipare nella battaglia di Badr assieme a due dei suoi fratelli: Hazrat Rabee’ e Hazrat Amr. Oltre alla Battaglia di Badr, Hazrat Warqa partecipò nella Battaglia di Uhud, la Battaglia di Khandaq ed altre battaglie al fianco del Santo Profeta (sa). Fu martirizzato nell’ 11AH, nella Battaglia di Yamama, durante il Califfato di Hazrat Abu Bakr (ra).
Il compagno seguente che menzionerò è Hazrat Muhriz bin Nadhalah (ra). Il suo titolo era Abu Nadhlah. Aveva una carnagione chiara ed un aspetto bellissimo. Era anche conosciuto con il titolo di Fuhaira e Akhram. Era uno dei confederati dei Banu ‘Abd Shams mentre la tribù di Abdul Al-Ash’al sosteneva anch’essa che fosse un loro confederato. Partecipò nelle battaglie di Badr, Uhud e Khandaq. Salih bin Qissan narra: “Hazrat Muhriz bin Nadhlahh disse “Ho visto in un sogno che il paradiso si prestò ad aprirsi per me ed entrai raggiungendo il settimo cielo. Poi arrivai al Sidratul Muntaha. Fui informato che era quella la mia destinazione.” Hazrat Muhriz (ra) afferma: “Ho menzionato questo sogno a Hazrat Abu Bakr (ra) che era un esperto nell’interpretazione dei sogni. Hazrat Abu Bakr (ra) affermò: “Rallegrati della lieta novella del martirio”. Dopo questo sogno, ottenne il martirio, ed era prossimo all’età di 37 o 38 anni al momento del suo martirio”.
Hazrat Khalifatul Masih V (aba) narra il lungo incidente del suo martirio compreso un incidente del coraggioso Hazrat Salma bin Akwa (ra), che era un abile soldato ed esperto nella conoscenza della guerra e del combattimento. Durante quest’incidente, diede la caccia ai banditi per recuperare tutti i possedimenti sottratti ai musulmani. In seguito, Hazrat Salman bin Akwa (ra) chiese il permesso per inseguire i banditi, che stavano scappando. Tuttavia, il Santo Profeta (sa) non gli concesse tale permesso. La ragione di ciò è che il Santo Profeta (sa) non desiderava intraprendere alcuna battaglia o spargimento di sangue. Quindi, dal momento che tutti gli oggetti rubati furono recuperati e i colpevoli fuggirono con alcuni dei loro uomini feriti, il Santo Profeta (sa) non volle proseguire nella questione ed evitò ulteriori conflitti e combattimenti.
Hazrat Khalifatul Masih V (aba) narrava di un’ulteriore incidenza su come, quando tornavano dalla guerra, i compagni si lanciavano in battute leggere e si sfidavano a gare di corsa. Questo permise loro di passare il tempo ed alleviare la costante tensione mentale che dovevano sopportare per via del nemico.
Il prossimo compagno è Hazrat Suwaibit bin Sa’d (ra), conosciuto anche come Suwaibit bin Harmala. Il suo nome viene anche riportato come Harmala e Saleet bin Harmala. Hazrat Suwaibit apparteneva alla tribù dei Banu Abd Dar. Il nome di sua madre era Hunaida ed era fra i primissimi musulmani. Molti storici lo hanno contato fra coloro che migrarono in Abissinia. Hazrat Suwaibit migrò a Medina e stette nella casa di Hazrat Abdullah bin Salma Ajlaani. Il Santo Profeta (sa) stabilì un legame di fratellanza tra Hazrat Suwait e Hazrat Aaiz bin Maaiz. Hazrat Suwaibit (ra) prese parte nelle Battaglie di Badr e Uhud.
Avendo narrato l’incidente dei Compagni, vorrei ora parlare brevemente circa la rivelazione del Messia Promesso (as); [Wassa’ Makanaka (arabo)] [“allarga il tuo spazio”].
Il Messia Promesso (as) ha presentato questa rivelazione in diversi momenti. Il Messia Promesso (as) disse, che quando inizialmente Dio Onnipotente gli garantì la rivelazione di “allarga il tuo spazio”, solo due o tre persone si presentarono per incontrarlo e sedersi con lui, né tantomeno molte persone lo conobbero. Successivamente, il Messia Promesso (as) ricevette molte altre rivelazioni e assieme a queste, la rivelazione “allarga i tuoi spazi” gli fu rivelata in diverse occasioni. Quando Dio Onnipotente istruisce i suoi profeti di compiere un determinato incarico tramite rivelazione, significa che Dio Onnipotente li assisterà con supporto e soccorso Divino. La storia della Jama’at è prova di come Dio Onnipotente compì questa profezia con piena grandezza e gloria, e di come continua a compiere la profezia tutt’ora.
Quando Hazrat Khalifatul Masih IV (ra) migrò qui, Dio Onnipotente mostrò immediatamente un miracoloso segno del Suo supporto Divino ed ha permesso alla Jama’at di acquistare 25 acri di terra, in seguito denominata Islamabad. Successivamente, altri 6 acri furono aggiunti. La Jalsa Salana [Convegno Annuale] si svolgeva lì e conteneva case residenziali per gli impiegati della Jama’at e Waqfe Zindagi [devoti a vita]. C’era una piccola casa per la residenza di Khalifatul Masih, alcuni uffici e uno degli edifici in stile caserma serviva da moschea per offrire le preghiere. Ricordo che quando venni qui nel 1985, Hazrat Khalifatul Masih IV (ra) mi disse in particolare che Dio Onnipotente ci aveva concesso un sito eccellente, che era abbastanza capiente da fungere da quartier generale. Anche se queste non erano le sue parole esatte, tuttavia le sue parole avevano questo senso. Inoltre, ci sono altre prove che lo indicano, e sono convinto che fosse il desiderio di Hazrat Khalifatul Masih IV (ra) di creare il quartier generale a Islamabad.
Ciò nonostante, Dio Onnipotente ha stabilito un tempo per tutto ed ora ci ha concesso l’opportunità di svolgere lavori di costruzione a Islamabad. Nuovi uffici sono stati costruiti con servizi migliori. A tal proposito è stata costruita una moschea, assieme ad una residenza per Khalifatul Masih; case per devoti di vita e lavoratori della Jama’at sono state costruite ed altre ancora verranno costruite a tempo debito. Gli uffici a Londra erano case che erano state temporaneamente trasformate in uffici. Lo spazio era congestionato ed era difficile operare in queste circostanze. Poiché il carico di lavoro è aumentato, è stato difficile continuare a causa della scarsità di spazio. In aggiunta a ciò, il Consiglio presentò lamentele sul fatto che queste case sono per scopi residenziali rispetto agli uffici e che quindi avremmo dovuto chiudere gli uffici. Di tanto in tanto esprimevano le loro preoccupazioni.
Ora dopo le ristrutturazioni, i tre o quattro uffici che operavano in quelle case verranno spostati a Islamabad, se Dio vorrà. A causa della riqualificazione di Islamabad, Dio Onnipotente ha concesso alla Jama’at un grande edificio a due piani a Farnham, situato a due o tre miglia di distanza. In questo edificio ci sono la macchina da stampa e pochi altri uffici. Oltre a ciò, Majlis Khuddamul Ahmadiyya UK ha anche comprato un grande edificio lì. In precedenza, Dio Onnipotente ci ha permesso di acquistare Hadeeqatul Mahdi per contenere la Jalsa Salana – un sito che si estende su oltre 200 ettari. In aggiunta, anche la Jami’a Ahmadiyya UK, che era precedentemente a Londra, si è trasferita nelle vicinanze. Dio Onnipotente ci ha concesso il nuovo sito per Jami’a Ahmadiyya nel Regno Unito per un prezzo notevolmente basso, che era di gran lunga migliore in termini di atmosfera e strutture. Il sito attuale è anche di circa 30 acri. Tutti questi luoghi sono stati situati a 10-20 minuti di auto da Islamabad. Non esisteva alcun piano per acquistare tutti questi siti a causa della riqualificazione di Islamabad, piuttosto, era Dio Onnipotente che ci ha fornito tutti questi siti vicini l’uno all’altro. Accanto al quartier generale, Dio Onnipotente ci ha concesso tutti gli altri siti. È importante l’esser vicino per la Jami’a Ahmadiyya. Dal momento che tutti questi siti sono sistuati l’uno vicino all’altro, pregate affinché Dio Onnipotente possa rendere questa una benedizione per noi sotto tutti gli aspetti.
Come ho annunciato in precedenza, la residenza del Khilafat e alcuni uffici sono stati costruiti lì. È stata costruita anche una grande moschea. Pertanto, tra qualche giorno – Dio volendo – anch’io mi trasferirò a Islamabad. Dopo il trasferimento, pregate che questo cambiamento di residenza possa rivelarsi una benedizione sotto tutti gli aspetti. Possa Dio Onnipotente riversare continuamente le Sue benedizioni su di noi. Possa Dio Onnipotente permetterci di propagare il messaggio dell’Islam da Islamabad più di prima e che la rivelazione [araba] non sia solo collegata all’espansione fisica, piuttosto, possa aiutare a realizzare i piani di Dio Onnipotente.
A questo punto, vorrei aggiungere che i vicini della Moschea di Fazl hanno sempre riportato lamentele per gli Ahmadi che vengono alla moschea, per l’aumento del traffico o per problemi di parcheggio. Pertanto, le persone che verrano a pregare a Islamabad o chiunque altro venga in visita dovrebbe esser consapevole di ciò e non consentire alcuna istanza ai vicini di Islamabad di presentare reclami simili. Infatti, le persone che risiedono nelle vicinanze verranno ad Islamabad, pertanto, rispettate sempre le regole del traffico.
Tuttavia, ancora una volta, vorrei ribadire di pregare affinché Dio Onnipotente benedica questo piano ed il trasferimento in ogni aspetto.
Nota: Il riassunto non vuole sostituire il sermone del venerdì di Hazrat Khalifatul Masih V (aa). Ne considera solo alcuni punti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il Sermone del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aa).
Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del sermone del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su:
https://www.alislam.org/friday-sermon/2019-04-12.html