Uomini d’Eccellenza: Hazrat Uthman Ibn Affan (ra) – parte VI

Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 12 Marzo 2021.

Uthman - Wikipedia

I Califfi Rettamente Guidati – Hazrat Uthman (ra) Ibn Affan

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e Surah al-Fatihah, Sua Santità (aba), Hazrat Mirza Masroor Ahmad (aba) ha annunciato che avrebbe ripreso con i racconti della vita di Hazrat Uthman (ra).

I Consigli di Amir Mu’awiyyah a Hazrat Uthman (ra)

Sua Santità (aba) pronunciato il suo sermone ha detto che Hazrat Uthman (ra) compì il suo ultimo Hajj (pellegrinaggio alla Mecca) circa un anno prima della sua morte. All’epoca, i ribelli avevano già incominciato a diffondere il loro disordine. Amir Mu’awiyyah accompagnò Hazrat Uthman (ra), e gli consigliò di andare insieme a lui in Siria, poiché i disordini incominciarono ad aumentare. Hazrat Uthman (ra) rispose che sotto alcuna circostanza si sarebbe distanziato dalla prossimità del Santo Profeta (sa). Al che, Amir Mu’awiyyah gli suggerì che avrebbe inviato un’armata Siriana per proteggerlo. Hazrat Uthman (ra) rispose che non avrebbe mai permesso al tesoro di incorrere in una spesa così cospicua solo per la propria protezione. Allora, Amir Mu’awiyyah gli rispose dicendo che l’unico motivo per cui i disordini avrebbero potuto innalzarsi era che i compagni anziani erano presenti a Medina e i ribelli credettero che sbarazzandosi di Hazrat Uthman (ra), uno di loro avrebbe potuto prender il comando al posto suo. Quindi, Hazrat Uthman (ra) avrebbe dovuto far sì che si disperdessero in diversi posti. Hazrat Uthman (ra) rispose che non avrebbe mai potuto sciogliere coloro che il Santo Profeta (sa) aveva radunato in principio.

Su questo, Amir Mu’awiyyah fu in lacrime, e disse che Hazrat Uthman (ra) avrebbe quanto meno dovuto annunciare che qualunque cosa gli sarebbe successa, Amir Mu’awiyyah avrebbe avuto il permesso di prendere una retribuzione. Hazrat Uthman (ra) rispose che qualunque fatto predestinato sarebbe accaduto, e che non avrebbe potuto fare nemmeno questo.

Hazrat Uthman (ra) ammonisce i Ribelli Rapitori

Sua Santità (aba) ha riferito che Hazrat Uthman (ra) fu imprigionato nella propria abitazione dai ribelli, e chiese ai suoi rapitori di non ucciderlo. Disse loro che se lo avessero ucciso, non sarebbero mai stati in grado di offrire le preghiere insieme, né sarebbero mai stato uniti nel combattere contro i propri nemici. Consigliò loro di astenersi dalla lotta. Tuttavia, i ribelli non prestarono attenzione alle sue parole. E così, Hazrat Uthman (ra) pregò Dio, affinché potesse tener conto di tutti coloro che avevano assediato la sua casa e causato questa ribellione e li punisse di conseguenza. Si narra che tutti coloro che presero parte a questa ribellione alla fine perirono.

Sua Santità (aba) narra che nel giorno in cui la casa di Hazrat Uthman (ra) fu assediata, alcuni compagni si radunarono davanti a casa sua, e insistettero che almeno un gruppo fra i fedeli sarebbe dovuto rimanere per proteggere Hazrat Uthman (ra) contro i ribelli. Tuttavia, Hazrat Uthman (ra) disse loro che il sangue di nessuno dovrebbe essere versato semplicemente per lui, né nessuno avrebbe versato il sangue di qualcun altro per il suo bene.

Sua Santità (aba) ha commentato che in questo modo, fino alla fine, Hazrat Uthman (ra) non diede ai ribelli nemmeno la più sottile opportunità di giustificare le loro azioni atroci e di giustificare gli attacchi contro di lui e i fedeli.

I Ribelli Martirizzano Hazrat Uthman (ra)

Sua Santità (aba) narra che quando i ribelli videro che ci furono dei Musulmani devoti radunati davanti alla porta di casa di Hazrat Uthman (ra) capirono che sarebbe stato difficile per loro entrare in casa. Quindi, decisero di andare nella casa di uno dei vicini e arrampicarsi dal muro. Quando entrarono nella casa di Hazrat Uthman (ra) lo trovarono che stava recitando il Sacro Corano. Hazrat Uthman (ra) seppe già che quello sarebbe stato il giorno in cui sarebbe stato martirizzato, e quindi designò due persone per fare da guardia al tesoro, così che sotto qualunque circostanza, nessuno sarebbe stato in grado di rubare dal tesoro.

Sua Santità (aba) riferisce che per primo avanzò il figlio di Hazrat Abu Bakr (ra), che strattonò duramente Hazrat Uthman (ra) dalla sua barba. Dopo di questo, Hazrat Uthman (ra) gli disse che se suo padre, Hazrat Abu Bakr (ra), fosse ancora in vita non avrebbe mai agito in questa maniera. Sentendo queste parole, si spostò e se ne andò. Tuttavia, gli altri ribelli avanzarono imperterriti, e uno di loro colpì Hazrat Uthman (ra) alla testa con una corda di ferro, facendogli sanguinare il capo. I ribelli, senza alcun ritegno, colpirono la copia del Sacro Corano che Hazrat Uthman (ra) stette recitando prima del loro arrivo. Incidentalmente, il sangue di Hazrat Uthman (ra) cadde sui seguenti versi:

“e Allah basterà per te contro di loro, perché Egli è Colui che tutto ode e è l’Onnisciente” [2:138]

Poi i ribelli continuarono ad attaccarlo. Iniziarono a colpirlo con le loro spade. Hazrat Uthman (ra) tentò di bloccare il colpo che finì per tagliare la propria mano. Hazrat Uthman (ra) disse che quella era la mano che per prima scrisse i versi del Sacro Corano. In quell’istante, arrivò la moglie di Hazrat Uthman (ra) e si mise davanti a lui, ma i ribelli non esitarono nemmeno nel colpire una donna, tagliandole le dita. Continuarono a colpire Hazrat Uthman (ra) finché ultimamente lo martirizzarono. ‘In verità ad Allah apparteniamo e ad Egli faremo ritorno.’

L’impavida condotta di Hazrat Uthman (ra)

Sua Santità (aba) ha proseguito citando il Secondo Califfo (ra) che nei suoi scritti ha fatto riferimento agli incidenti causati dai ribelli e nel loro attacco a Hazrat Uthman (ra), dove usarono linguaggio scurrile nei confronti della moglie, estendendo le offese anche a Hazrat Aisha (ra). Ma nonostante tutto, Hazrat Uthman (ra) non ebbe paura per il proprio martirio. Persino quando seppe che i disordini iniziarono a ribollire, si recò in moschea da solo per pregare. Anche quando fu imprigionato in casa sua, istruì i Compagni (ra) di tornare a casa loro, impedendogli di stare con lui per poterlo proteggere. Anche quando i ribelli fecero irruzione in casa sua, egli continuò a recitare il Sacro Corano senza alcun timore. Poi, quando il figlio di Hazrat Abu Bakr (ra) avanzò per attaccarlo, riuscì cautamente a farlo ragionare. Quindi, tutti questi incidenti precedenti al martirio mostrano chiaramente come Hazrat Uthman (ra) non ebbe nemmeno un minimo di paura.

Sua Santità (aba) dice che fu solo in seguito al martirio di Hazrat Uthman (ra) che la gente iniziò a comprendere la vera importanza del Khilafat. Sua Santità (aba) andò avanti nello spiegare le straordinarie virtù che Hazrat Uthman (ra) possedeva. Sua Santità (aba) ha illustrato il suo rango stimato, ed anche il Santo Profeta (sa) lo rispettò con grande affare. Ad esempio, una volta, il Santo Profeta (sa) era sdraiato a terra, e Hazrat Abu Bakr (ra) passò di lì, ma il Santo Profeta (sa) rimase dov’era. Poi passò Hazrat Umar (ra), e il Santo Profeta (sa) rimase sdraiato a terra. Poi passò Hazrat Uthman (ra), e il Santo Profeta (sa) immediatamente si sistemò i vestiti, e più tardi disse che Hazrat Uthman (ra) era un uomo che possedeva un livello elevato di modestia, e quindi compii questo atto tenendo i suoi sentimenti a mente. Hazrat Uthman (ra) era uno di quelle sei persone cui il Santo Profeta (sa) diede la lieta novella di uno stato elevato, e fu uno di quei dieci compagni cui il Santo Profeta (sa) diede la lieta novella del paradiso.

Sua Santità (aba) ha infine comunicato che avrebbe proseguito con i racconti di Hazrat Uthman (ra) in futuro, Insh’Allah

Preghiere Funebri

Sua Santità (aba) ha annunciato che avrebbe condotto le preghiere funebri dei seguenti membri in assenza:

Maulvi Muhammad Idrees Sahib della Costa d’Avorio, che è deceduto nella notte fra il 27 e il 28 febbraio. Ha studiato alla Jami’a di Rabwah, e in seguito al compimento dei suoi studi ebbe l’onore di servire come missionario per la Costa d’Avorio. Quando arrivò in Pakistan, non informò nessuno del suo arrivo, e quindi si trovò all’aeroporto in attesa e preoccupato. Poi un uomo gli si avvicinò e gli chiese dove dovesse andare, e dopo averglielo spiegato, l’uomo lo condusse al centro dell’Ahmadiyyat. Più tardi l’uomo disse che la notte, sua moglie ebbe un sogno in cui vide che uno straniero in cerca di aiuto giunse in Pakistan, e quindi chiese a suo marito di recarsi all’aeroporto. Era fluente nel propagare il messaggio dell’Islam Ahmadiyyat. Amava molto la Comunità. Se qualcuno gli domandava quale fosse la sua nazionalità, lui rispondeva che era l’Ahmadiyyat. Era molto dotto e conduceva dibattiti con gli altri scolari Musulmani con grande successo. Pregava con fervore e consigliava gli altri a fare lo stesso. Lascia sua moglie, quattro figlie e un figlio. Sua Santità (aba) ha pregato affinché i suoi figli possano seguire i suoi passi e possa Allah elevare il suo stato in Paradiso.

Amina Nayga Kare Sahiba che era la moglie del Presidente Nazionale della Comunità in Uganda. È deceduta il 20 Febbraio. Era molto istruita e ben educata, e suo marito dice di attribuire gran parte del suo successo a lei. Era molto appassionata nel diffondere il messaggio dell’Islam Ahmadiyyat. Venne anche imprigionata sotto false accuse. Era estremamente pia, ed era in grado di sostenere qualsiasi attacco livellato contro di lei, ma non riusciva a sopportare allegazioni contro la sua fede. Lascia suo mario, e sei figli, due di questi sono missionari.

Noohi Kazak Sahib è deceduto il 10 Dicembre, 2020. Era molto pio, regolare nelle sue preghiere e nel digiuno, presentava sempre sacrifici finanziari, amava molto il Khilafat, era sempre gentile e donava sempre ai poveri. Lascia due mogli e tre giovani figlie. Era sempre pronto a servire la Comunità in qualsiasi compito gli veniva affidato. Era gentile con il prossimo, e d’aiuto anche in casa. Anziché che radunare denaro per sé stesso, lo spendeva per aiutare coloro che avevano bisogno e i meno fortunati di lui. Instillò l’amore per il Khilafat anche negli altri membri della sua famiglia. Uno dei suoi fratelli, Mutaz Kazak Sahib, è un professore della Jami’a Ahmadiyya Canada.

Farhat Naseem Sahiba di Rabwah è deceduta il 26 Dicembre 2020. Era molto pia, regolare nelle preghiere e nel digiuno, aiutava i poveri, e presentava sempre sacrifici finanziari. Lascia tre figli, tre figlie e molti nipoti. Uno dei suoi figli e due delle sue figlie sono missionari.

Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare tutti i defunti con misericordia e perdono ed elevare il loro stato in paradiso.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: Men of Excellence : Hazrat Uthman Ibn Affan (ra) (alislam.org)