Uomini d’Eccellenza – Hazrat ‘Abdullah bin ‘Amr (ra) & Hazrat Abu Duhanah (ra)

Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 13 Novembre 2020.

Il 13 Novembre 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak, Islamabad, Tilford, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha enunciato che avrebbe evidenziato alcuni episodi dalle vite dei Compagni del Santo Profeta (sa) che presero parte nella Battaglia di Badr.

Un Chiarimento

Prima di cominciare con i racconti, Sua Santità (aba) ha voluto fare un chiarimento circa una narrazione citata nel sermone precedente riguardante Hazrat Mu’adh bin Jabal (ra) e la peste. Sua Santità (aba) ha detto che c’è stato un errore di traduzione che non era accurato, e quindi avrebbe presentato la traduzione corretta. Quindi, ha presentato la narrazione di nuovo, in cui il Santo Profeta (sa) informò Hazrat Mu’adh (ra) che avrebbe conquistato la Siria, e che in quel luogo sarebbe scoppiata un’epidemia.

Successivamente, Sua Santità (aba) ha proseguito con i racconti sulla vita di Hazrat ‘Abdullah bin ‘Amr (ra).

Sotto l’Ombra delle ali degli Angeli

Sua Santità (aba) ha presentato una narrazione in cui si narra che dopo la Battaglia di Uhud, il corpo di Hazrat ‘Abdullah (ra) fu portato dal Santo Profeta (sa). Era in uno stato tale che anche il suo naso e le sue orecchie erano recisi. Su questo, una donna della famiglia di Hazrat ‘Abdullah (ra) iniziò a piangere. Il Santo Profeta (sa) disse che non c’era alcun bisogno di piangere, poiché Hazrat ‘Abdullah (ra) era sotto l’ombra delle ali degli Angeli.

L’Etichetta per Offrire la Preghiera Funebre dei Martiri

Sua Santità (aba) ha detto che ci sono diverse fonti sulle maniere con cui venne condotta la preghiera funebre per i martiri della Battaglia di Uhud. Sua Santità (aba) ha presentato varie narrazioni a riguardo. In una narrazione, si afferma che il Santo Profeta (sa) investigò quale fosse il martire che memorizzò di più il Sacro Corano, così da seppellirli nella tomba per primi. Il Santo Profeta (sa) ha inoltre assicurato che avrebbe testimoniato per loro nel Giorno del Giudizio. Secondo un’altra narrazione, il Santo Profeta (sa) offrì le preghiere funebri dei martiri di Uhud otto anni più tardi. Secondo un’ulteriore narrazione, si dice che man mano che i martiri venivano portati al Santo Profeta (sa), egli conduceva le preghiere funebri di dieci martiri alla volta. Si narra anche che i corpi dei martiri non venivano lavati e venivano seppelliti con gli stessi vestiti che indossavano al tempo del martirio. Sua Santità (aba) ha proseguito presentando altre narrazioni su questa materia, citando anche ‘La Vita e il Carattere del Sigillo dei Profeti.’

Sua Santità (aba) ha continuato, presentato una narrazione sul figlio di Hazrat ‘Abdullah (ra): Jabir (ra). Un giorno, il Santo Profeta (sa) vide che Hazrat Jabir (ra) sembrava triste, e investigò sul suo stato. Hazrat Jabir (ra) rispose che era triste perché sua padre fu martirizzato lasciando la sua progenie piena di debiti. Il Santo Profeta (sa) disse che Dio parla alle persone da dietro un velo, tuttavia portò Hazrat Abdullah (ra) a Sé e gli parlo direttamente, dicendogli di richiedere qualsiasi cosa avesse desiderato. Hazrat Abdullah (ra) disse che desiderava essere riportato in vita, così ché potesse combattere per la via di Allah e diventare martire un’altra volta. A questo, Dio rispose di aver già decretato che nessuno sarebbe mai stato riportato in vita dopo la morte. Su questo, Dio Onnipotente ha rivelato il seguente verso del Sacro Corano al Santo Profeta (sa):

“Non pensato a coloro che sono stati uccisi per la causa di Allah come a persone morte. Anzì! Essi vivono alla presenza del loro Signore e Egli provvede largamente a loro.” [3:170]

Hazrat Abu Dujanah (ra)

Sua Santità (aba) ha annunciato che il prossimo Compagno, cui avrebbe elucidato i racconti, è Hazrat Simak bin Kharashah, conosciuto anche come Abu Dujanah (ra). Apparteneva al ramo dei Banu Sa’idah della tribù dei Khazraj. Il nome di suo padre era Kharashah e il nome di sua madre era Hazmah bint Harmalah. Era ancora meglio conosciuto come Abu Dujanah.

Sua Santità (aba) ha detto che Hazrat Abu Dujanah (ra) prese parte in tutte le battaglie al fianco del Santo Profeta (sa). Era fra i compagni più anziani degli Ansar [nativi di Medina]. È registrato negli scritti che era estremamente coraggioso e abile in guerra; era anche molto abile a cavallo. Veniva spesso riconosciuto in battaglia dal suo turbante rosso.

Portatore della Spada del Santo Profeta (sa)

Sua Santità (aba) ha narrato un racconto in cui si dice che nel giorno di Uhud, il Santo Profeta (sa) aveva estratto una spada e domandò chi l’avrebbe tenuta. Su questo, tutti i compagni si offrirono volontari per prendere la spada dal Santo Profeta (sa). Quindi il Santo Profeta (sa) chiese chi avrebbe preso la spada e commesso giustizia? Su questo, tutti rimasero in silenzio, e solo Hazrat Abu Dujanah (ra) si presentò ed impugnò la spada. Dopo questo, il Santo Profeta (sa) gli diede la spada, e fu con questa stessa spada che Hazrat Abu Dujanah (ra) causò enormi devastazioni ai loro nemici.

Sua Santità (aba) ha presentato un’altra narrazione in cui durante la Battaglia di Uhud, mentre combatteva i nemici, Hazrat Abu Dujanah (ra) si trovò davanti una donna in combattimento di nome Hind. Stava combattendo contro i Musulmani, incitando i soldati a ucciderli. Hazrat Abu Dujanah (ra) le si avvicinò e sollevò la sua spada per attaccarla. Vedendolo, la donna chiamò i soldati per proteggerla, ma nessuno venne in suo aiuto. Così, Hazrat Abu Dujanah (ra) sollevò la sua spada pronto per attaccarla, e poi la riabbassò e se ne andò. Più tardi, gli venne chiesto come mai compì questo gesto, nonostante il fatto che anche lei stesse combattendo ed incitando i soldati ad uccidere i Musulmani. Hazrat Abu Dujanah (ra) rispose che non era giusto che la spada del Santo Profeta (sa) venisse usata contro una donna, specialmente indifesa e con nessuno che potesse proteggerla. Divenne noto allora che Hazrat Abu Dujanah (ra) era veramente colui che potette portare giustizia con quella spada.

Dopo la morte del Santo Profeta (sa), ci fu una falsa proclamazione profetica. Hazrat Abu Bakr (ra) inviò un convoglio per combatterlo. Fu durante questa spedizione che Hazrat Abu Dujanah (ra) venne martirizzato nella Battaglia di Yamamah.

Preghiere Funebri

Sua Santità (aba) ha detto che avrebbe offerto le preghiere funebri in assenza dei seguenti membri:

Mahboob Khan Sahib di Peshawar, Pakistan, martirizzato l’8 Novembre dagli oppositori della Comunità. Aveva appena visitato la sua famiglia, e aspettava il bus alla fermata, quando gli oppositori sono apparsi e gli hanno sparato, uccidendolo. Possedeva tante grandi qualità. Era gentile, ospitabile ed ebbe una grande passione per la propagazione del messaggio dell’Islam. Il padre e lo zio di sua moglie furono entrambi martirizzati. Ora ha l’onore di essere la figlia, la nipote e la moglie di martiri. Lascia in questo mondo sua moglie, due figli, due figlie e i suoi nipoti. Era sempre pronto ad aiutare i meno fortunati e mantenne sempre una somma di denaro da parte per poterli aiutare. Sua Santità (aba) ha pregato che Allah Onnipotente possa elevare il suo stato in cielo e permettere alla sua progenie di mantenere le sue azioni virtuose in vita.

Fakhar Ahmad Farruk Sahib era un missionario in Pakistan. È passato a miglior vita il primo Novembre a causa di un incidente, che ha causato anche la morte di suo figlio. Servì come missionario in diversi posti nel Pakistan, e anche in Costa d’Avorio. Lascia in questo mondo sua moglie, quattro figlie, sua madre e i suoi fratelli. Diede precedenza alla sua fede in qualsiasi materia ed era sempre pronto a mostrare sacrifici. Era molto gentile ed ospitabile. Consigliava sua moglie e i suoi figli di considerare sé stessi anche loro come devoti a vita ed essere pronti a presentare qualsiasi sacrificio fosse necessario. Era un missionario devoto e desiderava diffondere il messaggio dell’Ahmadiyya in ogni villaggio. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah Onnipotente possa elevare il suo stato in cielo e mantenere protette sua moglie e le sue figlie.

Ihtisham Ahmad Abdullah Sahib figlio di Fakhar Ahmad Farrukh. Era membro dello schema del Waqf-e-Nau ed era al primo anno dei suoi studi. Era un membro molto attivo all’interno della Comunità. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah Onnipotente lo tratti con perdono ed elevi il suo stato in cielo.

Dr. Abdul Karim Sahib di Rabwah. Era un consigliere economico in pensione della Banca Statale del Pakistan. Ha studiato nel primo gruppo del Ta’limul Islam College. In seguito, viaggiò negli Stati Uniti per ottenere il suo PhD in economia. Lavorò anche con l’IMF ed altre grandi organizzazioni. Servì la Comunità in diverse materie finanziarie. Dopo la sua pensione, rimase a Rabwah per poter servir la Comunità. Diede saggi consigli, e Sua Santità (aba) ha commentato dicendo che egli stesso prendeva consigli da lui di tanto in tanto in alcuni affari. Era uno scrittore eccellente e scrisse diversi libri. Era un membro del comitato commissionato dal Quarto Khalifa (ra) circa gli interessi. Sua Santità (aba) ha citato di aver anche servito nel sub-comitato al suo fianco e di aver trovato le sue raccomandazioni eccellenti. Sua Santità (aba) ha poi concluso pregando che Allah Onnipotente possa elevare il suo stato in cielo.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2020-11-13.html