Uomini D’Eccellenza: I Dediti Compagni del Santo Profeta (sa) – parte XXVI

Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 10 Luglio 2020.

Il 10 Luglio 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak, Islamabad, Tilford, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha proseguito i racconti della vita di Hazrat Sa’d bin Mu’adh. Sua Santità (aba) ha affermato, che come aveva menzionato nel sermone precedente, in seguito alla Battaglia di Ahzab, il Santo Profeta (sa) ricevette il comando divino di avanzare verso Banu Quraizah e trattare con il loro tradimento.

Il Tradimento dei Banu Quraizah

Sua Santità (aba) ha citato Hazrat Mirza Bashiruddin Mahmud Ahmad (ra) nel raccontare gli eventi riguardanti i Banu Quraizah. Il Santo Profeta (sa) inviò Hazrat Ali (ra) per dare loro un avvertimento allo scopo di fargli realizzare il loro atto di tradimento. Tuttavia, anziché realizzare il loro errore ed esprimere il proprio rimorso, si riversarono con profanità e linguaggio folle direttamente nei confronti delle mogli del Santo Profeta (sa). Hazrat Ali (ra) ritornò ed informò il Santo Profeta (sa), che a tal punto, assieme agli altri musulmani marciò verso il castello dei Banu Quraizah per assediarlo.

Solo alla fine, quando i Banu Quraizah realizzarono che non c’era alcuna via di scampo, resero noto che Abu Lubabah (ra) sarebbe dovuto andare a negoziare la loro resa. Abu Lubabah (ra) si recò quindi e li esortò ad arrendersi ed accettare il messaggio del Santo Profeta (sa), tuttavia questi si rifiutarono. Piuttosto, espressero che anziché essere il Santo Profeta (sa) a dover decidere per il loro destino, vollero che Hazrat Sa’ad bin Mu’adh (ra) leader della tribù degli Aus – che fu loro alleato – a decidere per il loro destino. Nonostante ci fossero alcuni individui tra i Banu Quraizah ad esser dell’opinione che il trattato andava stipulato con i musulmani, la popolazione generale dei Banu Quraizah non poté accettare il Santo Profeta (sa) potesse avere alcuna sorta di potere su di loro. Così, in speranza della sua clemenza, insistettero che qualunque fosse stato il loro destino, avrebbe dovuto deciderlo Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra). Alcuni della tribù degli Aus tentarono di convincere Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra) nel concedere una punizione clemente, siccome i Banu Quraizah erano loro alleati. Tuttavia, egli non cedette ad alcun tipo di soggiogazione e disse che la decisione andava lasciata a colui cui fu affidata.

Il Verdetto di Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra)

Sua Santità (aba) in seguito ha ricordato il momento in cui arrivò Hazrat Sa’d (ra) e come prima cosa si accertò che tutti presenti; gli Aus, i Banu Quraizah e il Santo Profeta (sa), accettassero la sua decisione; a cui tutti acconsentirono. Poi presentò la sua decisione in accordanza con il seguente insegnamento Biblico:

“Quando sei in marcia per attaccare una città, dona alla sua gente un’offerta di pace. Se l’accettano ed aprono i loro accessi, tutte le persone presenti dovrebbero essere soggette a lavori forzati e lavorare per te. Se si rifiutano di stipulare la pace e decidono di combatterti, assedia quella città. Quando il Signore tuo Dio la consegnerà nelle tue mani, giustizia tutti gli uomini al suo interno. Per quanto riguarda le donne, i bambini, i viveri e tutto quello che c’è nella città, potrai prendere tutto come tuo bottino di guerra. E potrai usare il bottino che il Signore tuo Dio ti ha dato dai tuoi nemici. Così è come dovrai trattare tutte le città che sono distanti da te e che non appartengono alle nazioni vicine. Tuttavia, nelle città delle nazioni che il Signore tuo Dio ti concede come eredità, non lasciare un’anima viva che respiri. Distruggile completamente – gli Ittiti, i Cananei, Perizziti, Hiviti e Gebusei – come il Signore tuo Dio ha comandato. Altrimenti, ti insegneranno a seguire tutte le cose detestabili che fanno nell’adorare dei, e cadrai nel peccato contro il Signore tuo Dio.” (Deuteronomio 20:10-18)

Perciò, vedendo che i Banu Quraizah non erano inclini nell’accettare la decisione del Santo Profeta (sa) che sarebbe stata presa in accordanza con gli insegnamenti islamici, cui culmine della pena sarebbe risultato nella loro espulsione da Medina, Hazrat Sa’d (ra) prese la sua decisione secondo la decisione che Mosè (as) prese in precedenza per un tale scenario.

Tutt’al più, la decisione non fu presa dal Santo Profeta (sa). Alcune persone asseriscono che il Santo Profeta (sa) rese un estremo e severo castigo. Ma come testimonia la storia, la decisione fu presa da Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra); prima ancora di prendere una decisione si accertò che tutte le parti coinvolte fossero concordi, compreso il Santo Profeta (sa). Tecnicamente, questa non fu nemmeno la decisione di Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra), poiché egli non fece altro che appellarsi a ciò che fu in passato deciso da Mosè (as).

Il Santo Profeta (sa) proclamò che il fatto che i Banu Quraizah insistettero affinché Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra) fosse colui che dovette decidere il loro destino e il fatto che egli stesso confermò con tutti che la sua decisione venisse accetta e che la decisione stessa fosse di comune consenso, riflette infatti il volere di Dio in questa materia.

Al suo ritorno, il Santo Profeta (sa) espresse il suo dolore per lo stato degli affari, dicendo che se solo dieci o anche dodici dei Banu Quraizah lo avessero accettato, avrebbe avuto speranza che l’intera nazione di Banu Quraizah lo avrebbe eventualmente accettato.

Nessuna colpa per il Santo Profeta (sa)

Sua Santità (aba) ha poi raccontato che il Santo Profeta (sa) istruì per l’esecuzione di coloro che combatterono fra i Banu Quraizah, che ogni persona andava giustiziata in privato, e che nessuno doveva esser giustiziato di fronte a qualcun altro. Fu presente egli stesso, così che se un appello di misericordia fosse stato fatto per conto di qualcuno sul punto di essere giustiziato, lo avrebbe potuto ascoltare ed accogliere.

Sua Santità (aba) poi chiarificò, in luce ad alcune allegazioni fatte inerenti a questo incidente, che questa non fu la decisione del Santo Profeta (sa) ma di Sa’d bin Mu’adh (ra). Questa decisione non può essere considerata ingiusta in luce agli eventi che sono trapelati. Perciò, Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra) confermò che il Santo Profeta (sa) accettò questa decisione, rendendo così il Santo Profeta (sa) relegato e senza voce in capitolo e in materia. In aggiunta, avendo essi accettato qualsiasi decisione presa da Hazrat Sa’d (ra), gli Ebrei di Banu Quraizah non elevarono alcuna obiezione per la sua decisione. Va fatto notare anche che ogni volta che un appello veniva fatto per risparmiare la vita di un individuo di Banu Quraizah sul punto di esser giustiziato, il Santo Profeta (sa) lo accettava; infatti ordinava anche che la famiglia e la ricchezza di questa persona gli venissero restituite.

Sua Santità (aba) ha fatto notare come anche l’orientalista Margoliouth, che in alcun caso può esser considerato un sostenitore dell’Islam, non ebbe la ben che minima scelta se non quella di dichiarare che, in luce agli eventi che sono trapelati e al tradimento dei Banu Quraizah, la decisione fatta in relazione al loro destino non può esser considerata crudele. Perciò, la decisione presa da Hazrat Sa’d (ra) fu giusta, e per via del suo accordo con i Banu Quraizah nell’accettare la decisione di Hazrat Sa’d (ra), il Santo Profeta (sa) non ebbe alcuna voce in materia.

Sua Santità (aba) ha anche sottolineato il fatto che una delle condizioni del trattato che i Banu Quraizah ruppero, era che nell’eventualità di rottura del trattato, il destino della parte colpevole sarebbe stato deciso secondo la scrittura a loro appartenente. La decisione presa da Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra) era esattamente in linea con gli insegnamenti della Torah per tale incidente.

Sua Santità (aba) ha comunicato che i rimanenti incidenti riguardanti Hazrat Sa’d bin Mu’adh (ra) verranno esposti nel prossimo Sermone – Insh’Allah

Preghiere Funebri

Sua Santità (aba) ha poi ricordato alcuni membri della comunità che sono passati a miglior vita.

Hajiyya Ruqayya Khalid Sahiba è deceduta il 30 Giugno. Era una Sadr Lajna in Ghana. Si riprese da un cancro all’utero e la sua salute migliorò significativamente, ma più tardi le sue condizioni incominciarono a declinare di nuovo con il suo conseguente decesso. Era un’insegnante di professione. Aveva una passione per l’insegnamento dei bambini, ed insegnava ad alcuni bambini senza alcun costo. Era molto pia e con una relazione molto prossima al Khilafat. Sua Santità (aba) ha pregato affinché la sua progenie mantenga le sue virtù in vita.

Safiyya Beghum Sahiba è morta il 27 Giugno. Era la moglie del defunto Sheikh Mubarak Ahmad Sahib, un missionario della Comunità Musulmana Ahmadiyya. Era anche la figlia di Hazrat Qazi Abdus Salaam Bhatti Sahib, un compagno del Messia Promesso (as). Ebbe un esemplare relazione con il Khilafat che riuscì anche ad instillare alla sua progenie, di cui molti servono ora come devoti a vita nella comunità. Era estremamente supportiva del lavoro di suo marito come missionario, ovunque egli si recasse. Sua Santità (aba) ha espresso che ci sono davvero poche mogli di missionari che supportano i loro mariti come ha fatto lei. Sua Santità (aba) ha anche enfatizzato che la sua relazione con il Khilafat era così forte ed unica da averne viste ben poche simili prima d’ora.

Ali Ahmad Sahib è morto il 18 Giugno. Suo padre Mian Allah Ditta Sahib (ra) era un compagno del Messia Promesso (as). Era un devoto a vita che ha servito in diversi posti. Era un missionario esemplare.

Rafiq Bibi Sahiba è morta il 22 Maggio. Era molto pia e regolare nelle sue preghiere. Instillò la stessa medesima abitudine della preghiera alla sua progenie. Era molto fiera del fatto che suo figlio, e suo nipote siano missionari. Sua Santità (aba) ha detto che suo figlio attualmente serve in Tanzania e che non è stato in grado di rientrare a casa per il funerale, ed ha pregato affinché Allah gli doni pazienza.

Sua Santità (aba) ha poi riferito che nelle preghiere funebri di quest’oggi avrebbe anche incluso coloro che furono annunciati nei sermoni precedenti e che sono morti di recente, ma i cui funerali non potettero avere luogo per via della pandemia corrente.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2020-07-10.html